L'esperienza e i consigli di Strootman: nuova doppia operazione per Rog

Cambiare per ricominciare. Cercando di aggirare la sfortuna, scansando gli errori del passato. Scelta diversa per Marko Rog non poteva esserci dopo la seconda rottura del legamento crociato del ginocchio destro subita ad inizio agosto. Un calvario iniziato a dicembre del 2020, con il primo infortunio, l'intervento chirurgico in Austria dal Prof. Christian Fink e le tante problematiche riscontrate nel recupero.

  

 

 

Serviva una svolta per tornare a sentirsi calciatore, per recuperare il tempo perso e mettere un punto ad una serie di problematiche che si porta dietro ormai da un anno. Una strada già battuta, purtroppo, dal suo compagno di squadra Pavoletti operato due volte allo stesso ginocchio. Coincidenze? Sfortuna? Errori? Domande legittime su cui lo stesso Cagliari, velatamente, ha posto l'attenzione nel comunicato ufficiale post infortunio di Rog: "Gli accertamenti hanno evidenziato la completa rottura del neo legamento crociato anteriore del ginocchio destro, impiantato dal professor Fink, in precedenza intervenuto per ricostruire per due volte anche il legamento crociato di Leonardo Pavoletti. Si rendono pertanto necessari ora nuovi accertamenti e valutazioni specialistiche in vista di definire l’iter a cui il calciatore croato si dovrà sottoporre". 

 

 

Le valutazioni hanno portato il club e il calciatore a scegliere la Clinica romana di Villa Stuart e la lunghissima esperienza del Prof. Mariani con i legamenti del ginocchio. Una scelta che ricalca quella fatta da Kevin Strootman che nel 2015 si affidò a lui dopo i problemi avuti con le precedenti operazioni rimettendolo in piedi e regalandogli a tutti gli effetti una seconda carriera. Un'esperienza che ha pesato nella scelta di Rog, che anche grazie al consiglio dell'olandese, suo attuale compagno, ha deciso di volare a Roma.

 

 

Il croato si sottoporrà nel giro di 20 giorni a due operazioni. Una prima di pulizia del ginocchio e stabilizzazione dei tessuti - effettuata giovedì scorso. Poi una seconda di effettiva ricostruzione del legamento crociato. Anzi "riparazione", come si sente spesso dire sottovoce da chi mette mano ad operazioni precedenti. Ma davanti a tutto c'è sempre la salute del paziente e la voglia di tornare a sentirsi calciatore. Ci vorrà tempo, più di un "semplice" crociato. Otto mesi per tornare al 100%, giusto in tempo per la fine del campionato. Una nuova carriera da festeggiare, chissà, proprio lì in mezzo al campo, insieme all'amico Strootman.

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