Leader silenzioso e impegnato nel sociale: nel mondo di Maripan, nuova scoperta del Torino
L’emozione di un esordio, che a 30 anni non è mai banale. Soprattutto se si tratta di un quasi record: perché Guillermo Maripan è uno dei pochissimi cileni ad aver giocato nei tre top campionati d’Europa. Era successo nella Liga, con la maglia del Deportivo Alaves; poi ha fatto giusto 5 anni (ad altissimo livello) in Ligue 1 con il Monaco. E ora c’è il Torino. Sì, quello primo in classifica. Che con il suo allenatore, Vanoli, gli ha dato fiducia nella partita vinta contro il Verona. Fiducia ricambiata.
Leader “corretto”
Lasciare il Principato per il difensore non è stato facile. Anzi, ribaltiamo: restare al Monaco, di solito, non è facile. Perché il club dopo due o tre anni, tendenzialmente, saluta i suoi giocatori per ricambiare la rosa. Con Maripan è andata un po’ diversamente: 150 presenze, 13 gol e 2 assist. E un solo cartellino rosso. Numeri davvero importanti, che dimostrano la sua leadership in campo e fuori (è stato anche capitano della squadra). Al Toro ha convinto subito per la grinta che mette, senza però eccedere mai: in totale, in tutta la carriera, conta solo due espulsioni. Un impressionante quid in più, per chi punta a convincere anche in Serie A.
Difesa e gol
Difende, sì, ma appunto segna anche: è il giocatore che nel 2021/22 e 2022/23 ha segnato più gol nelle Top League. Chi ricorda a Torino? Un certo Glik, che proprio dai granata venne ceduto al Monaco nel 2016. Nel Toro, il polacco aveva segnato moltissimo e Maripan in Francia ha raccolto proprio la sua eredità. L’ha fatto così bene da meritarsi nel 2021 il riconoscimento come miglior giocatore cileno del mondo (secondo il CIES). Una cosa non proprio da poco.
L’impegno per l’ambiente
E se leader deve essere, lo vuole essere in generale. In Cile, Maripan sta contribuendo a livello economico a lanciare due startup. Si chiamano Photio e Smert, e si occupano della riqualificazione dell’aria negli ambienti chiusi o di sistemi ecologici per prevenire gli incendi. Un impegno concreto, il suo, a sostegno non solo (e non tanto) dell’economia locale, ma anche dell’ambiente: uno sguardo al futuro per chi, in questo presente, conta di essere protagonista in Italia. E per farlo, la sua risposta è una sola: lavorare in silenzio, usando poco i social e pensando solo a come migliorarsi in campo. La proposta del Torino, per convincerlo, è stata tanto a sorpresa quanto seria. L’ha colta al volo. E i tifosi già gli vogliono bene.
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