La rivincita di Marino: ora è tutto un altro Empoli
Quando una settimana fa si è accomodato per la prima volta su quella panchina, l’Empoli ne aveva vinta una delle ultime quindici. Otto giorni dopo, il bottino è di sei punti in due gare, ovvero due su due. Pasquale Marino ha rivoltato l’Empoli: 3-1 al Crotone e 2-1 al Cittadella. Risultati, punti, fiducia. Corsi ha cambiato i giocatori, lui ha cambiato il modo di giocare, ma soprattutto la mentalità.
Approccio giusto: vedi Mancuso che la sblocca dopo cinque minuti. Poi la capacità di rimanere attaccati alla partita: vedi Bajrami che la riprende a quindici dalla fine. L’impressione è che ora l’Empoli possa davvero ricominciare a correre. Con una classifica così corta e una rosa così qualitativa, del resto, diventa quasi doveroso crederci.
Viene da chiedersi che Empoli sarebbe stato se avesse iniziato la stagione con lui. Certo, peccato che lui - Marino - la stagione l’aveva iniziata da tutt’altra parte: a Palermo. Annuncio ufficiale, presentazione e nessun allenamento: un mese assurdo. Contratto interrotto ancora prima di iniziare il ritiro. Sarebbe stato decisamente affascinante il ritorno in Sicilia, specialmente per uno che viene da Marsala. Con la mente al passato, quando nel 2005 prese il Catania proprio dalla Serie B, portandolo alla promozione in A e alla salvezza l’anno dopo.
Tutto bello, in teoria. Tutt’altro in realtà, per Pasquale Marino, che da un giorno con l’altro si è ritrovato senza squadra. Lui che l’anno scorso aveva portato ai playoff lo Spezia - non un miracolo, ma nemmeno scontato - fermato proprio da quel Cittadella contro cui oggi, con il suo Empoli, si è preso una bella rivincita.
A cura di Lorenzo Del Papa