Le pressioni nel calcio, Marchese (Mental Coach): "Esternate le difficoltà, non abbiate paura"

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'Ma sì. Che sarà mai? Il calciatore è un privilegiato!'. Ma è pur sempre un essere umano. E come tale vive i problemi 'come tutti gli altri'. "L'uomo in quanto tale non può pensare di essere stabile" afferma Marco Marchese, uno dei pionieri del mental coaching in Italia e fondatore della Mental Coaching Football School (CLICCA IL LINK PER TUTTE LE INFORMAZIONI). "Viviamo una vita fatta di continue pressioni. E questo vale anche per i calciatori: media, tifosi, famiglia e rapporti".

 

"I ragazzi seguano la propria strada. Salute mentale a scuola? Sono d'accordo"

Il calciatore portoghese del Liverpool è intervenuto proprio ai canali ufficiali del club inglese. "Vuoi essere sempre il miglior giocatore, ma sai che non è possibile - afferma Jota - Parlare con qualcuno e parlare ad alta voce dei problemi aiuta". Parole forti. Non banali. Nelle quali lo stesso Marchese si rivede in pieno. "Devi saper gestire i momenti. Capire se il percorso è davvero il tuo. O è stato impostato da altri. Spesso mi capita di trovarmi in situazioni di questo tipo". Cioè? "Lavoro con tanti ragazzi. E alcuni vivono un tracciato che non è stato disegnato da loro. Bensì dai genitori".

 

Tutto parte dalla scuola? Non c'è una risposta definitiva. Ma la salute mentale può (e deve) avere una risonanza maggiore. E di questo è certo anche Alvaro Morata. “Non capisco - dice l'attaccante del Milan ai microfoni di The Athletic - Perché nelle scuole si metta così tanta enfasi sull'insegnare ai bambini i nomi di tutti i fiumi di Spagna o d'Italia e non sulla salute mentale". Quanto ti rivedi nel centravanti rossonero? Marchese è diretto. "Parlare con qualcuno è essenziale. I ragazzi di 15, 16 o 17 anni vivono l'ansia in un certo modo. Che arrivi dall'allenatore di calcio o dal genitore. Credo sia giusto approcciare questo discorso nelle scuole, magari in maniera leggera. Tramite esercizi per capire - anche solo - cosa sia l'ansia".

Marchese: "Balotelli ha trovato la motivazione giusta"

Questo è uno dei molteplici concetti che Marchese può trattare. La Mental Coaching Football School creata insieme all’avvocato sportivo Jean-Christophe Cataliotti propone delle lezioni - a partire dal prossimo 16 gennaio 2025 (CLICCA IL LINK PER LEGGERE I DETTAGLI DEL PROGRAMMA) - che dureranno sei mesi. E termineranno con un workshop al Country Club di Monte Carlo. "Nella nostra scuola - dice il Mental Coach - Vogliamo fornire gli strumenti adatti per gestire le pressioni dei ragazzi assistiti. Capire da dove arrivino le stesse". Marchese lavora con diversi professionisti del mondo del calcio. "Al di fuori di questo contesto ci sono tanti ragazzi che si nascondono. Persone che preferiscono chiudersi in sé stesse. Non c'è nulla di male - spiega Marchese - Non è completamente sbagliato. Ma devi capire se nel tempo riesci a superarlo. Perché andando avanti l'ostacolo può aumentare".

 

Ansie da sconfiggere e paure da superare. In Serie A è tornata una vecchia conoscenza che - sicuramente - ha dimostrato di avere la giusta determinazione. Mario Balotelli is Back: in Italia, più precisamente a Genova, sponda rossoblù. "Ha dimostrato una maturità importante. Continuando a lavorare a testa bassa. Quando si parla di auto motivazione penso proprio al suo caso. Devi averla dentro, e Mario ce l'ha. Creare dei micro obiettivi settimanali per arrivare al traguardo. Questa è la chiave. Che sia Balotelli o un altro protagonista". Parlare, comunicare e interagire. Il ruolo del Mental Coach è sempre più centrale nel nostro calcio.

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