Mancini: "Situazione Samp difficile da vedere. Giovani? Bove un esempio"

Il commissario tecnico della nazionale italiana, Roberto Mancini, ha parlato in occasione dell'inaugurazione della Milano Football Week.

Mancini ha toccato vari temi, fra i quali i successi delle squadre italiane nelle coppe europee, il momento della sua Sampdoria e il rendimento dei calciatori italiani. 

Le parole di Mancini sulla Serie A e la nazionale

Il ct comincia però dallo scudetto vinto dal Napoli: "Napoli è una città particolare, chi ha vissuto e lavorato a Napoli può godere di emozioni incredibili". Poi si esprime proprio sull'Euroderby, che in settimana ha vissuto il primo atto: "È un evento importante per Milano e per l'Italia, peccato solo che una delle due debba andare fuori. Se c'è tanta differenza con City e Real Madrid? Tra le squadre sì, ma poi si va in finale e nei 90 minuti tutto può accadere. Sulle due partite sarebbe molto complicato, però in una finale chi lo sa...". 

Ecco dunque la Sampdoria, squadra fondamentale nella carriera di Mancini, appena retrocessa in B: "Sono stati 15 anni della mia vita, abbiamo vinto quasi tutto e vedere la Samp in questa situazione è difficile. Io spero che i tifosi stiano vicini alla squadra e che la cosa si possa risolvere abbastanza bene. Pensare che la società vada a finire non so dove... sarebbe molto drammatico". 

Spazio dunque al tema nazionale e in generale alla questione dell'utilizzo degli italiani: "Questa sarà la seconda volta che andremo alle final four di Nations League, e credo sia il momento di provare a vincerla. Penso che diventerà un torneo importante e abbiamo tempo per provare a prepararla bene. Vorremo vincerla". Sui giovani italiani: "Ci sono tanti giovani bravi, dovrebbero giocare di più. I ruoli sono ribaltati, visto che noi in nazionale facciamo giocare ragazzi che non trovano spazio in Serie A. Ma dovrebbe essere il contrario. I ragazzi della Juve? Miretti e Fagioli avranno un grande futuro. Bove penso possa essere un grande esempio del fatto che più giochi più migliori". Infine un augurio per il futuro: "Da giocatore non ho avuto un grandissimo rapporto con la nazionale. Diciamo che ho ripreso con gli interessi. Manca qualcosa, ma vediamo". 

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