Guardiola: "Klopp rende il calcio un posto migliore"

Un punto divide Manchester City e Liverpool in classifica. Le due squadre che da quando ci sono Pep Guardiola e Jurgen Klopp si stanno dividendo il campionato inglese salvo il campionato vinto dal Chelsea nel 2017 (anno dell'arrivo in Inghilterra dello spagnolo). 

Le parole di Guardiola

Proprio da questo aspetto ha iniziato in conferenza stampa Guardiola per presentare la sfida al Liverpool: "A parte la mia prima stagione, dove nessuna delle due ha fatto prima e seconda, gli altri anni le due squadre sono state le principali rivali: quello che proponiamo fa bene al calcio. L'ho detto molte volte cosa penso del Liverpool. Sono contento di vivere questa rivalità".

 

 

All'allenatore dei Citizens viene anche proposto un parallelismo, City e Liverpool come Djokovic, Nadal e Federer nel tennis: "La loro rivalità è durata per decenni. Qui si parla di cinque anni, ma è vero che nel calcio le cose cambiano più velocemente. Quando però mi ritirerò e penserò ai miei giorni al Manchester City, mi ricorderò della rivalità con il Liverpool".

 

 

Una rivalità che sfocia nel rispetto. Guardiola non nasconde che un bicchiere di vino con Klopp dopo la partita lo berrebbe, ma: "Solo se vinciamo noi". Dopo la battuta poi prosegue: "Klopp rende il mondo del calcio un posto migliore. È un allenatore incredibile. Ammiro quello che fa e il modo in cui giocano le sue squadre".

 

 

Poi Guardiola risponde ai complimenti di Klopp che ha definito lo spagnolo il migliore al mondo: "Non saprei se sono il migliore, è comunque bello sentirselo dire. Lo ringrazio, ma non mi ritengo il migliore. O almeno, non sono diventato allenatore per questo. Se ho ottenuto successi è merito della squadra e del club. Ci sono molti fattori che a volte non si possono neanche controllare, e poi comunque è la strada che conta per arrivare alle vittorie, non i successi".

In conclusione a Guardiola viene chiesto come pensa di affrontare le partita e prima scherzando fa una frecciatina al Cholo Simeone: "Sì, oggi ci alleniamo per restare indietro novanta minuti e difendere lo 0-0”, dopo la battuta torna serio: "No, mai nella mia vita gioco per pareggiare. Giocheremo per essere noi stessi e ci prepareremo sempre cercando il modo di avere la meglio rispetto ai nostri avversari: questo è lo sport".

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