Man City, Grealish: "Avrei dovuto partecipare a 20 o 30 goal del City, ma..."

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Arrivato quest'estate con l'etichetta di mister 100 milioni di sterline dall'Aston Villa, Jack Grealish non sta rispettando le aspettative che il Manchester City.

 

Il nuovo numero dieci dei citizens e della nazionale inglese è ben conscio delle sue difficoltà, che rende manifeste nel corso di un'intervista concessa alla BBC.

La consapevolezza di essere lontano da standard altisonanti

Il fantasista è arrivato nella parte blu di Manchester con un obiettivo: partecipare a venti o trenta azioni da goal per migliorare le cifre garantite con l'Aston Villa. Ma fino ad ora ha totalizzato solo tre reti e altrettanti assist tra Premier League e Champions League. Motivo che lo delude: "Quando sono arrivato qui dall'Aston Villa ho notato il numero di gol (7) e assist (10) dell'ultima stagione. Quindi ovviamente ho pensato che, andando al Manchester City, nel miglior club in Inghilterra, in compagnia dei migliori giocatori, avrei partecipato a 20 o 30 azioni vincenti. Ma non è stato affatto così, in realtà ho avuto problemi".

 

Probabilmente la "colpa" è da individuare nel prezzo del cartellino che gli è stato affibiato: "Per il prezzo che ho, non appena non fai gol e assist per un po', la gente inizia a parlare e a dubitare di te . Ora è quando devo fidarmi delle mie capacità e ripartire da lì".

 

 

Guardiola si fida di lui

Malgrado il peso di non stare incidendo nell'economia di gioco del City, l'inglese può godere della fiducia incondizionata di Pep Guardiola, elogiato per il suo ecclettismo tattico: "È incredibile quante partite ha vinto per noi in questa stagione con la sua tattica . La cosa più folle che fa è che ha un piano di gioco diverso per ogni partita. So che ci sono molti allenatori a cui piace seguire lo stesso piano di gioco. Lui è l'opposto"

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