"Mentalità, dettagli e lavoro". Luiz Felipe, "back" to Ituano: "E' il futuro della Lazio"

style="text-align: justify;">Tarcisio lo ripete spesso. Continuamente “Era diverso da tutti gli altri calciatori”. Una, due, tre volte: “A 18 anni era già unico”. Perseveranza, sacrificio, work-hard: “Era molto professionale, eccellente”. Tradotto: in allenamento tutti voti alti, in partita pure: “Dopo qualche uscita da titolare avevo già programmato la difesa su di lui”. Predestinato. E di nuovo, puntuale: “Aveva qualcosa di diverso”. Come se lo volesse far capire a tutti i costi pure a noi, durante l'intervista. Come se volesse trasmetterci qualcosa che ha visto solo lui: “E' veloce, intelligente, tecnico. Gli piace giocare il pallone da dietro”. Qualità tecniche e morali: “Mi ha colpito la sua mentalità vincente”. Partitelle come battaglie, training sessions per migliorare. Tarcisio uno così non se lo scorda più, tant’è appena gli chiediamo di parlarne risponde subito presente. Appena parla di lui cambia subito tono. “E' un ragazzo divertente, simpatico”. Soggetto: Luiz Felipe Marchi. E a raccontarci il brasiliano in esclusiva è il suo primo allenatore, Tarcisio Pugliese, che adesso allena in Malesia il Felcra Football Club.

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METICOLOSO E ATTENTO


Oggi “Ramos” gioca con la Lazio in Serie A, ha rinnovato anche il suo contratto fino al 2022. Tre anni fa, però, esordiva in Serie D con la maglia dell’Ituano. Pugliese in panca: “Ricordo quel giorno, era un po’ nervoso ma è normale, era molto giovane. Tutti lo hanno aiutato e rispettato, soprattutto i senatori della squadra”. Proprio come oggi, i compagni gli vogliono bene e nello spogliatoio è amato da tutti, specie dai brasiliani. Felipe Anderson, Wallace, Leiva, soprattutto Mauricio, in prestito al Legia Varsavia. Classe ’97, 21 anni, già 22 gare stagionali e 5 di fila da titolare tra campionato e coppe. Gioca con la sicurezza di un veterano navigato, ogni tanto pecca di esperienza (suo difetto) ma le qualità ci sono. Certezza vera: “Vuole migliorare”. Pugliese ce lo racconta su Gianlucadimarzio.com: “Parliamo di un calciatore sempre concentrato, calmo, dedito al lavoro. Non vuole mai perdere, non accetta un errore! In caso se lo riguarda per non commetterlo una seconda volta”. I due si sentono ancora: “Certo! Parliamo spesso, è una bella persona. Ci scriviamo almeno 2-3 volte a settimana. Gli auguro il meglio”. Tarcisio è stato una figura importante. Parlano i suoi aneddoti: “Ricordo quando venne chiamato per la prima volta con l’U20 del Brasile. In squadra mi serviva un difensore, così il club mi disse di non farlo andare con la Selecao. Non avevamo nessuno al suo posto”. Questione di scelte: “Nonostante tutto lo mandai, era la sua prima chiamata in Nazionale, non potevo dirgli di no”. Gesti emblematici.

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"SARA' IL FUTURO DELLA LAZIO"



Mentalità docet "Luiz stava giocando titolare, poi un giorno andò nuovamente in Nazionale e non giocò per tre gare di fila, così lo sostituì con un altro giocatore che stava facendo bene. Prima del suo rientro dissi a chi l’aveva sostituito che se avesse giocato bene avrebbe iniziato dal 1’ anche la gara successiva. Segnò il gol decisivo all’ultimo minuto, rispettai la promessa”. E Luiz? “Ovviamente voleva giocare, ma rispettò la mia decisione”. Ragazzo d’oro. Ora è più facile capire perché ha conquistato Inzaghi. La Lazio. Lo spogliatoio. In primis Tare, che lo prese per 500mila euro dall'Ituano girandolo subito in prestito alla Salernitana: “Ricordo bene come andò la trattativa”. Tarcisio non voleva privarsene: “Non eravamo in un bel momento, avevo impostato il nostro modello di gioco anche su di lui, avevamo diverse partite importanti. Ma è andata così, ho capito la scelta della società”. Ora Luiz Felipe è diventato grande, la Lazio ci punta. I suoi genitori sono sempre lì, sua madre Patricia in prima fila. Lui si è comprato una macchina col suo primo stipendio da professionista. Sempre in silenzio però, zitto. Senza dire una parola. A giugno de Vrij se ne andrà, dovrà dimostrare di essere pronto: "Sarà il futuro della Lazio! Non ho dubbi. Può diventare importante anche per la Nazionale brasiliana, sono sicuro che se continuerà così avrà la sua opportunità". Il segreto è nella testa. E nei ricordi di Tarcisio. Google Privacy