Figo: "Ero vicino alla Lazio. Mancini? Avevamo un brutto rapporto"

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Tra allenatori e giocatori non è sempre tutto rose e fiori. Luis Figo e Roberto Mancini ne sono la dimostrazione. L’ex centrocampista portoghese, in una diretta Instagram con Fabio Cannavaro, ha raccontato il suo rapporto ai tempi dell’Inter con l’attuale CT della Nazionale azzurra.

Quando ero all’Inter non avevo un buon rapporto con Mancini, soprattutto sotto il punto di vista umano. Ho sofferto, avevo 34 o 35 anni e ho vissuto dei momenti complicati – racconta l’ex Pallone d’oro. Non chiedevo di giocare sempre, però farmi scaldare per 85 minuti e farmi entrare a tre minuti dalla fine per vedere se esplodo non è normale”.

Arrivato a Milano nel 2005, l’ex Real Madrid ha condiviso lo spogliatoio con Mancini per tre anni. “Con questo non sostengo che l’allenatore debba fare differenze nella gestione del rapporto con i giocatori in base alla loro età – continua Figo - , però ci vogliono anche rispetto ed educazione. Se mi fai scaldare 90 minuti e ne gioco 3 non va bene, e poi il rapporto non sarà più lo stesso”.

Nella diretta con Cannavaro, Figo ha ripercorso anche i giorni dell’estate 2000, quando si trasferì dal Barcellona al Real Madrid. “È stata una decisione difficile e importante. Barcellona mi aveva dato tanto ma non ho avuto riconoscenza dalla presidenza del club. Il presidente mi disse «porta i soldi e vai via». Se qualcuno ti dice così non la prendi bene”.

Ma i Blancos non erano gli unici interessati al fuoriclasse portoghese. Quell’estate, infatti, anche la Lazio fece un tentativo per portare Figo nella Capitale. “Quell’estate potevo finire alla Lazio. Era una squadra forte e aveva i soldi per pagare la mia clausola. Ma alla fine sono andato al Real ed è andata bene così”.

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