Dall'amicizia con Dybala al gol sotto gli occhi di Burdisso: Beltran, il Vikingo che piace alla Fiorentina

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Era un sabato pomeriggio di 9 anni fa. Sul campo del centro sportivo La Agustina di Alta Cordoba si sfidavano Instituto e River Plate per la categoria Novena, i nostri giovanissimi A. Vittoria dei Millonarios per la gioia dell'allenatore Juan José Borrelli, che al termine della partita al posto di festeggiare chiese subito: "Chi è il padre di quel ragazzo biondo che ci ha fatto gol? Dobbiamo prenderlo subito". Il 14enne in questione era Lucas Beltran, attuale centravanti del River Plate campione d'Argentina. Il club di Nunez lo acquistò per 1.200.000 pesos e il club cordobese si è trattenuto il 10% della futura vendita.

 

River Plate, alla scoperta di Lucas Beltran

 Lo scorso 23 giugno al Mas Monumental, 9 anni dopo quella partita a Cordoba, il River Plate ha vinto 3-1 in rimonta contro l'Instituto con Beltran autore di un gol e un assist. E in tribuna per l'occasione c'era anche Nicolas Burdisso, dt della Fiorentina che dopo aver seguito Julian Alvarez nel gennaio 2022 adesso vorrebbe acquistare il classe 2001 con clausola da 25 milioni lordi, 20 netti, ma che finora tutti i club interessati, compresi i viola, hanno sempre cercato di trattare per abbassa le richieste del River.

 

 

  

 

 Soprannominato El Vikingo per la sua carnagione chiara, Beltran è alto 175 cm ed è un centravanti associativo nel palleggio, abile nella finalizzazione e attacca bene la profondità. Lucas è nato e cresciuto a Córdoba dove era il più piccolo di 3 fratelli. e primi palleggi li ha fatti alla scuola Corazón de María quando aveva 8 anni per poi proseguire all’Instituto, per mano di Pablo Álvarez, allenatore delle giovanili che spesso se lo portava a vedere agli allenamenti della Prima Squadra, nella quale c’era anche un giovane Paulo Dybala. Lucas portava le borracce ai giocatori e grazie all’amicizia tra il fratello maggiore Federico e la Joya aveva stretto un bel rapporto con l'attuale attaccante della Roma che aveva vissuto per un periodo in casa della famiglia Beltran. Inoltre, Pablo Álvarez è stato colui che lo ha spostato da centrocampista ad attaccante. Un cambio di posizione che ha portato a delle accese discussioni con mamma Adriana, che lo preferiva in mezzo al campo. 

 

 

Una famiglia appassionata di calcio, soprattutto tifosa del River. E prima che Beltran firmasse per Los Millonarios lo voleva anche il Boca Juniors, ma il fratello Santiago gli disse: "Se vai lì non vedrò più le tue partite". Scelta obbligata, anche se gli Xeneizes avevano offerto una cifra superiore. Nelle giovanili giocava al fianco di Julian Alvarez, con Gallardo che lo fece esordire in Primera a 17 anni contro il Gimnasia La Plata, una settimana prima del Superclasico in finale di Copa Libertadores a Madrid. Ma è stato difficile per El Vikingo affermarsi, e dopo 3 anni è stato ceduto in prestito al Colón. 6 gol in 39 presenze con il club santafesino, prima di tornare a Buenos Aires come sostituto proprio dell'Arana venduto al Manchester City. Sei mesi da alternativa, poi l'addio di Gallardo, l'arrivo di Demichelis in panchina e tutto cambia. A inizio 2023 era la terza scelta, dietro al venezuelano Rondon e all'ex Livorno Miguel Borja, poi si è preso il posto da centravanti titolare, con 15 gol in 30 presenze complessive in un semestre. E adesso il futuro potrebbe essere a Firenze, dall'ex compagno Martinez Quarta e in un Paese a cui è legato anche grazie alle origini del nord Italia dei suoi antenati. 

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