Lisuzzo, Cardelli, quel Pisa un po' speciale: Gattuso torna e vince, per una notte il Castellani diventa casa

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I paradossi, nel calcio, sono un classico intramontabile. Nel caso di Lisuzzo si potrebbe parlare addirittura di un vero e proprio colmo. Difensore, soprannominato "il sindaco" ed ex bandiera del Novara che segna un gol decisivo, proprio contro il Novara, in uno stadio (il Castellani di Empoli) che non è neanche quello della sua città, perché all'Arena Garibaldi il Pisa ancora non ci può giocare per ragioni di agibilità. Ma quella di Pisa-Novara è una storia che viaggia su binari tutti suoi: una squadra che fino a 4 giorni fa non esisteva, non si allenava e non aveva neanche le divise da gioco, contro una squadra che ha svolto regolarmente ritiro e preparazione estiva e che un anno fa ha lottato per la promozione venendo eliminata solo ai playoff. Ma al Castellani - da Sarri in poi - a questo genere di favole ci sono quasi abituati. E Gattuso, figliol prodigo ritornato a furor di popolo sulla panchina del Pisa, non voleva certo essere da meno. La prima in Serie B, per lui e per tutta la squadra, si rivela una festa, e poco importa se questa vada in scena a quasi 60 chilometri dal quartier generale del Pisa. A Empoli c'era grossa preoccupazione per l'esordio del Pisa, ma gli unici a fare le spese dell'esordio in questa Serie B di Gattuso ed i suoi ragazzi sono i giocatori del Novara. Il Pisa non paga dazio per l'emozione né tanto meno per queste settimane di allenamenti mancati e incertezza sul futuro. A raccontarlo è il campo, con Lisuzzo protagonista per un giorno: sindaco di una città non propriamente sua ma idolo di una tifoseria che dopo stasera continuerà ad amarlo con ancora più passione. Ah, e non dimenticatevi di Cardelli: ha 21 anni, e dopo l'estate più assurda della sua vita ha salvato il Pisa nel finale. Gli applausi degli 8000 del Castellani sono anche i suoi. Il suono più dolce per una serata paradossale sì, ma con un finale che - in fondo - aspettavano quasi tutti.

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