L'Inter, la Nazionale e il futuro. Mancini: "Mi piacerebbe andare all'estero, ma la Cina è lontana. La panchina dell'Italia? Mi potrebbe riguardare". Le foto

Uno sguardo al futuro, con tanta voglia di ricominciare ad allenare al più presto. Poi il capitolo Inter, l'ipotesi Nazionale e un'idea su Juventus-Barcellona: di questo e tanto altro ha parlato quest'oggi Roberto Mancini, intervenuto ai microfoni dei cronisti presenti a margine dell'evento in collaborazione tra Panini e Unicef denominato 'Calciatori per Unicef'. "Il mio futuro? Non c'è ancora nulla di concreto - ha esordito l'ex allenatore dell'Inter -, ma sono un professionista e gli allenatori a volte vanno dove meno si aspettano. Di sicuro mi piacerebbe fare un'esperienza all'estero. Sono stato in Inghilterra e in Italia, per questo vorrei provare altro. Adesso è un anno che sono fermo e il prossimo anno dovrei tornare a lavorare. Andare in Cina? Mi hanno già chiamato, ma adesso diciamo che è troppo lontana".

E proprio in Inghilterra Antonio Conte si appresta a vincere il titolo con il Chelsea. Mancini, campione in passato con il Manchester City, ne ha parlato così: "Conte e i risultati al Chelsea? Antonio è un bravo allenatore e allena una squadra forte. Per lui era importante calarsi subito nella realtà inglese, ha avuto qualche difficoltà all'inizio come capita a tutti noi italiani. Lui è stato bravo a reggere la pressione e credo si stia meritando di vincere il campionato. Le difficoltà di Guardiola? Questo è strano perchè il City dal 2012 è la squadra migliore che c'è in Inghilterra".

"L'Italia? - ha proseguito Mancini - Penso che si possa avere una Nazionale forte fin da subito perchè ci sono molti giovani interessanti che stanno venendo fuori. Allenarla? È una cosa molto bella allenare la Nazionale e potrebbe riguardare anche me". Poi sull'Inter e sulle gare alle 12:30: "Pioli è stato bravo a riportare un po' di normalità all'Inter. Ha fatto risultati che la squadra merita e avesse cominciato dall'inizio avrebbe più punti di quelli che ha ora. Non mi sono pentito di aver lasciato l’Inter. Penso che la squadra sia migliorata moltissimo, mi è dispiaciuto aver buttato un anno mezzo di lavoro faticoso. Thohir? Non è colpa sua. C’è stato un momento in cui si capiva poco, bisognava rinforzare la squadra e nessuno faceva niente. A volte in queste situazioni si perde tempo importante e loro non capiscono che nel calcio a volte il tempo è tutto. Cosa penso sulle partite alle 12:30? Sono un amante del calcio alle 15. Va bene un anticipo, un posticipo, ma poi preferisco tutte le partite al pomeriggio, è l'orario più bello e porta le persone allo stadio".

E in chiusura una battuta sulla sfida dei quarti di finale di Champions League tra Juventus e Barcellona: "Nel doppio confronto i bianconeri ce la possono fare - ha concluso Mancini -, hanno la squadra matura per poter passare. Certo quando vai lì il campo a volte è grande, troppo grande, e questo mette in difficoltà chiunque".

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