L'idolo Bergkamp, i casoncelli a Bergamo, il gol-condanna a Pep. Marten de Roon: “Io non segno mai… Non mi riconosco più”

“Quel momento in cui capisci di aver segnato il gol del pareggio contro il Manchester City nel recupero. Non mi riconosco più”. E se la ride. Da ieri, dopo quella rete che ha condannato Guardiola ad un pareggio che gli ha fatto perdere la vetta della Premier. Perchè poi Marten de Roon non è un abitué del gol, anzi. Eppure, da quando aveva 5 anni, il suo idolo è Bergkamp, uno che di gol ne ha fatti eccome. Olandese come lui, ma non è l'unica cosa che hanno in comune. C'è anche la Serie A e la Premier League. Sì perché de Roon, prima di arrivare al Middlesbrough, ha trascorso un anno all'Atalanta di Reja. Solo una stagione, ma tanto bastò per farlo innamorare di Bergamo e dei casoncelli. Lui, che veniva dall'Heerenveen dove Marco van Basten l'aveva promosso capitano; e allora lasciava per la prima volta la sua Olanda.

Dallo scorso luglio poi ecco la Premier e il Middlesbrough, con un contratto fino al 2020. Ieri la prima gioia, il primo gol. E che gol. Pesantissimo. In pieno recupero, contro il City primo in classifica. Fino alla sua rete dell'1-1. Poi ci ha pensato Conte a completare la rimonta e balzare in vetta al campionato. Ma che assist di de Roon al Chelsea. Forse ancora non ci crede. Perché è uno da 'Ma io non segno mai…'. Invece no. E stamattina si è svegliato “con un sorriso da orecchio a orecchio. Grande impegno di squadra e tifosi fantastici ieri”. Ed è stato lui a caricarli quando forse tutti stavano per arrendersi al male minore, ad una sconfitta di misura contro i Citizens. De Roon non segna mai? Non proprio. Chiedere a Pep, di quel gol che gli ha fatto perdere il primato, da parte di un ragazzo del 91' con il mito di Bergkamp, gli insegnamenti di van Basten, un passato in Italia e quella passione per i casoncelli.

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