L’ultimo viaggio di Vichai Srivaddhanaprabha: il presidente della favola Leicester
L’ultimo maledetto volo lo ha compiuto a pochi metri dal terreno di gioco del King Power Stadium, la casa del suo Leicester. Vichai Srivaddhanaprabha amava arrivare allo stadio in elicottero, seguire da vicino i suoi giocatori durante i match e poi ripartire. Proprio come ha fatto domenica dopo il pareggio delle Foxes contro il West Ham. L’ultima gara a cui ha assistito nella sua vita. L’elicottero lì, al solito posto, che lo aspettava per ripartire verso un viaggio che però sarebbe tragicamente diventato infinito. Un incidente poco dopo il decollo, l’elicottero che precipita nel parcheggio adiacente lo stadio, l’incendio: 5 persone a bordo, tutte morte.
Vichai Srivaddhanaprabha aveva 61 anni, gli ultimi 8 trascorsi alla guida del Leicester, il club che aveva acquistato nel 2010 a capo di una cordata di imprenditori thailandesi e di cui nel 2011 era diventato presidente. Mai le Foxes, in quel momento in Championship, avrebbero immaginato di diventare campioni d’Inghilterra da lì a poco tempo. Eppure, il ‘visionario’ e ambizioso Vichai aveva grandi progetti per quel piccolo club di cui si era innamorato (su ‘suggerimento’ di uno dei suoi figli, che rimase affascinato dal Leicester dopo averli visti giocare nella finale di Coppa di Lega a Wembley nel 1997) e che voleva riportare in alto. Riuscendoci contro ogni pronostico.
D'altronde lui era sempre stato abituato a trasformare in oro qualsiasi cosa toccasse. Nel 1989 a Bangkok aveva aperto il King Power, il primo negozio duty free per aeroporti: un business che lo avrebbe nel corso degli anni fatto diventare una delle persone più ricche del mondo (l’undicesima secondo Forbes), la quarta più ricca di tutta la Thailandia.
L’ONORIFICENZA DEL RE E LA GRANDE GENEROSITA’
Vichai Raksriaksorn (era questo il suo cognome originario), dal 2009 divenne per tutti Vichai Srivaddhanaprabha (traducibile in lingua inglese in ‘light of progressive glory’) in seguito all’onorificenza – ambitissima in Patria – arrivata direttamente dal Re della Thailandia. Amava il calcio e lo sport in generale tanto da aver disputato anche alcune partite a Polo in compagnia del Principe Carlo e del Principe William. Aveva un cuore grande così, Vichai Srivaddhanaprabha: la sua generosità era ben nota ai tifosi del Leicester, a cui molto spesso offriva birra e snack vari allo stadio. Durante i festeggiamenti per la promozione in Premier, offrì una birra a ognuno dei 30 mila tifosi delle Foxes presenti allo stadio, e al termine della cena di squadra regalò 1000 sterline a ogni componente dello staff invitandoli a provare la fortuna in un casinò lì vicino.
Oppure come quando diede la possibilità a un giovane ragazzo italiano di potersi allenare con il suo Leicester, neanche un mese fa. La favola di Davide Lorenzo, uno degli ultimi gesti che descrivono al meglio il personaggio Vichai Srivaddhanaprabha. Uno che, nonostante non fosse un grande amante di vini, un giorno ordinò una bottiglia di Saint-Émilion rosso da 200 sterline e la mise in frigo con l'intenzione di tirarla fuori per offrirla ai suoi ospiti e ad alcuni tifosi in caso di vittoria del Leicester.
IL PRESIDENTE DELLA FAVOLA LEICESTER
Chissà se quella bottiglia la stappò in occasione del trionfo calcistico più grande della sua vita: la vittoria della Premier League nel 2016. La favola Leicester a cui Vichai Srivaddhanaprabha legò per sempre il suo nome. Un successo arrivato sotto la guida sapiente di Claudio Ranieri, allenatore capace di scrivere la pagina più incredibile della storia del club e forse di tutta la Premier. E che Vichai Srivaddhanaprabha apprezzava tantissimo come allenatore, ma ancora prima come uomo tanto da definire il suo esonero come “la decisione più difficile mai presa da quando era alla guida del Leicester”. Un legame così forte che nemmeno l'esonero era stato capace di scalfire. Storie di campo, storie di uomini. Oggi vive più che mai e destinate a rimanere eterne. Nonostante il dannato ultimo volo di un maledettissimo elicottero. Buon viaggio presidente.