Dal Lecce al... Lecce: l’ex Rosafio incanta e il Citta vince ancora al Via del Mare
“Se fossimo a Barcellona, giocherebbe in prima squadra. Per sua sfortuna siamo il Lecce e c’è una salvezza da portare a casa”. Era la stagione 2011-2011 e i giallorossi di Serse Cosmi lottavano per la permanenza in Serie A. Antonio Toma, allenatore della formazione Primavera, spendeva parole al miele per il suo pupillo Marco Rosafio, tra i più promettenti del settore giovanile dei salentini ma destinato a esordire con la prima squadra solo in seguito alla retrocessione in Lega Pro.
Dieci stagioni più tardi e dopo numerose esperienze in giro per l’Italia tra la C e la D, Marco è riuscito a fare ritorno a casa. L’ha fatto però da avversario, con la maglia del Cittadella, trovando pure l’eurogol del vantaggio - un sinistro a giro da fuori area, imprendibile per Gabriel -che ha complicato il percorso dei giallorossi nella rincorsa alla Serie A. Al Via del Mare finisce 3-1 per la squadra di Venturato, Mancosu & Co sprecano una ghiotta occasione di consolidare il secondo posto nella classifica di Serie B. Nel 35esimo turno perdono l’Empoli e la Salernitana, perdono però anche gli uomini di Corini, che martedì dovranno riscendere in campo contro il Monza. Il Citta, dall’altro lato, ora è sesto a +5 dal nono posto e sempre più vicino a giocare ancora i playoff.
“Il gol? Lo cercavo da tanto, certo che segnarlo contro il Lecce non è il massimo - ha spiegato Marco, nato in Svizzera ma cresciuto a Patú, nel post-partita a DAZN -. Sono felice per la mia squadra perché meritiamo di essere dove siamo oggi, poter sognare la Serie A è qualcosa di strepitoso: sono contento di aver dato una mano ai miei compagni. Nei giorni scorsi mi hanno scritto amici e parenti, si raccomandavano di non farli arrabbiare davanti alla tv… Alla fine, ho fatto tutto il contrario. Rivincita personale? Nient’affatto. Se in passato il Lecce ha deciso di non puntare su di me, evidentemente non ero pronto per giocare in questo stadio”.
In effetti, in Serie B Marco ci è arrivato appena due estati fa. Dopo l’esperienza tutt’altro che indimenticabile con la maglia della Juve Stabia, il classe 1994 si è rilanciato in D nel 2017 con la maglia del Messina (12 reti), per poi seguire mister Modica alla Cavese e guadagnarsi l’attenzione dei club di Serie B. Con il passaggio al Cittadella, Marco ha realizzato il desiderio dei suoi genitori: “Ho ripagato i sacrifici della mia famiglia, che mi ha sempre supportato nel mio percorso da calciatore. La Serie B era un obiettivo che rincorrevo da tempo, in granata ho coronato un sogno che inseguivo da anni”.
Dopo il ko di due giornate fa contro la SPAL, i salentini sono di nuovo rimasti così a secco di punti nel loro stadio. Non è bastata la rete di Coda, che ha battuto il suo record di gol in una singola stagione, il Cittadella si è confermato per l’ennesima volta la bestia nera del club salentino. Dei sei incroci con i veneti, i giallorossi non ne hanno vinto neppure uno, il Citta è tornato a vincere al Via del Mare undici anni dopo l’ultima volta. Nel 2010 fu infatti 5-1 contro la squadra di De Canio, che avrebbe però chiuso la stagione da promossa, in vetta alla classifica di Serie B.
A tre giornate dalla fine della regular season, questa volta i salentini sono secondi in classifica a +1 dalla Salernitana: i prossimi impegni contro Monza, Reggina ed Empoli saranno tutt’altro che una passeggiata. Il ko contro il Cittadella potrebbe segnare l’ennesimo, decisivo punto di svolta di una stagione ricca di alti e bassi, oppure condannare il Lecce a un finale di stagione più complicato del previsto.