Luis Alberto, 114 giorni dopo di nuovo Mago: via il grigio, spazio ai colori
Che fosse la sua gara si era capito già dal tempo, o forse da un paio di partite: Luis Alberto gioca di suola e inventa, apre d’esterno e tenta un assist di spalletta. Sprazzi di un repertorio rimasto al buio per tre mesi, uscito fuori oggi in un giorno di sole. Lazio ai quarti di Coppa Italia, 4-1 al Novara: guizzo di Luis Alberto, doppietta di Immobile e punizione di Milinkovic. Fa il suo esordio anche Pedro Neto, il portoghese del 2000 pagato 17 milioni, fin qui un mistero.
Luis Alberto è tornato, gli bastano 10’ per renderlo ufficiale: Immobile rifinisce e lui finalizza, 114 giorni dopo di nuovo in gol. Era il 20 settembre, contro l’Apollon in Europa, il sole sparirà un istante dopo aprendo le porte del buio. Luis Alberto diventa grigio, la pubalgia lo rende fragile e Tare lo stimola: “Non pensi di essere intoccabile”. Un sms per spronarlo: “Quando tornerà sarà un nuovo acquisto”. Profezia rispettata.
Lui vola a Siviglia e contatta Ruben Aliaga, preparatore personale, quello che ai tempi di Liverpool e Deportivo lo fece tornare come nuovo. Mattina in palestra, pomeriggio trattamenti, la sera il recupero e poi terapie. Patricia e i suoi figli accanto a lui.
Qualche schiarita: torna a novembre col Sassuolo e sfiora il gol, poi gioca titolare contro Cagliari e Bologna mandando segnali di speranza. Assist, filtranti, la “spalletta” che per poco lancia Immobile.
Perché Luis Alberto dà il meglio sé quando si sente coccolato, in una “bolla” di fiducia incondizionata. Come nel Deportivo con Victor Sanchez, come oggi con Simone Inzaghi, quello che lo schierò titolare con la Juve in Supercoppa dopo un ritiro da star. Intuizione vincente, 12 gol e 21 assist in un’annata storica. Oggi è il vero rinforzo di gennaio. All’Olimpico è tornata la luce, Luis Alberto è di nuovo a colori.