Lazio, graffio Caicedo: l’attaccante in cerca di riscatto

Per Caicedo è sempre stata una questione di scelte: 15 anni fa un volo per la Svizzera gli ha cambiato la vita, in estate la permanenza a Roma potrebbe garantirgli una seconda occasione. Sembrava destinato a partire Felipe, oggi regala la vittoria nella prima uscita europea della Lazio con l’Apollon Limassol. Prima un assist da ‘wow’ per il primo gol di Luis Alberto, poi il rigore procurato e battuto da Immobile dopo il siparietto tra i due: “Chi tira?”, alla fine ha avuto la meglio la grinta di Ciro, il rigorista designato.

Da attaccante di scorta ad attaccante di... coppa. L'anno scorso 3 gol e 2 assist in Europa League, quest’anno è partito alla grande anche senza fare centro. L’imperativo è solo uno: riscattarsi. Alcuni tifosi ancora non gli perdonano il gol divorato contro il Crotone che avrebbe voluto dire Champions. Lui non ci pensa e lavora. In silenzio. Un esempio per lo spogliatoio, parola di Inzaghi. Che lo ha difeso in estate e anche prima della gara di stasera: “Sono molto soddisfatto di Felipe”.


Se non avesse fatto il calciatore avrebbe lavorato con i computer. Ha una laurea in informatica e un reality show sul calcio gli ha spalancato le porte del professionismo. La trasmissione si chiamava ‘Camino a la gloria’, quella che sta cercando ancora oggi Caicedo. Se la meriterebbe dopo l’infanzia vissuta: “Da ragazzino ho visto di tutto: morti, scontri e sparatorie tra bande”. Una lacrima nera tatuata sotto l’occhio gli ricorda da dove viene, i viaggi per il mondo però l’hanno cambiato.

Ha girato ovunque per realizzare il suo sogno: la Svizzera dove è iniziato tutto, poi Inghilterra, Portogallo, Spagna e Russia. Ora l’Italia e una vita vissuta un passo alla volta, o meglio: “Partita dopo partita”. Come ha affermato l’attaccante nel post-gara: “Ora devo trovare la forma giusta. Mi sento bene e ho la fiducia di Tare e di Inzaghi”. Fame e voglia di riscatto, così Caicedo è pronto a far ricredere tutti.

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