Lazio, da Behrami a Lulic: la top 11 dei giocatori più decisivi al derby

La settimana del derby accende il tasto dei ricordi per i tifosi di Lazio e Roma. Per quelli biancocelesti tante sono le soddisfazioni. Da quella più importante, la vittoria nella finale di Coppa Italia del 26 maggio 2013, alla vittoria nel derby del 2000 che lanciò la squadra di Eriksson alla rimonta sulla Juventus, conclusa con lo Scudetto. Un 3-4-3 offensivo, con gli undici giocatori biancocelesti che con i loro gol, o parate, si sono resi protagonisti nei 90 minuti dell’Olimpico.





Luca Marchegiani



I ricordi del derby di Serie A del 6 marzo di 23 anni fa si fanno sbiaditi. In televisione dove non c’era ancora l’HD, ma anche allo stadio, dopo che la solita coreografia di torce e fumogeni aveva appannato il campo dell’Olimpico. Fu dentro quella nebbia che Signori segno l’uno a zero dopo pochi minuti. L’eroe di quel derby per i tifosi biancocelesti fu però Marchegiani. Dopo una partita dura e maschia, la Roma ha l’occasione di pareggiare la partita tre minuti oltre il novantesimo. Era la Roma di Mazzone, in lotta per non retrocedere, e di un giovane Totti, che si conquistò il fallo all’interno dell’area di rigore. Dal dischetto però il portiere della Lazio, para il tiro a Giannini, proprio davanti agli occhi della Curva Sud, pronta a festeggiare. Il portiere della Lazio invece intuisce l’angolo e regala i tre punti alla Lazio. Conquistandosi così un posto da titolare tra i portieri biancocelesti più decisivi nel derby.





Stephan Lichtsteiner e Aleksandar Kolaro


Una delle migliori coppie di terzini biancocelesti, che nel derby del 2009 fu protagonista nel 4 a 2 della squadra allenata da Delio Rossi. La Lazio chiuderà il campionato a 13 punti dalla Roma, ma si tolse la più grande soddisfazione della stagione proprio grazie ai due esterni difensivi. Lo svizzero segna il suo unico gol stagionale proprio contro i giallorossi. Mentre il serbo, che sabato affronterà la Lazio per la prima volta da avversario e con la maglia della Roma, segna uno dei suoi rari gol di destro. Una discesa inarrestabile di 70 metri, di quelle che anche quest’anno lo hanno reso determinante per il campionato della squadra di Di Francesco, conclusa con un tiro debole, ma che beffardo finisce in rete.





Massimo Oddo



Un altro terzino, nel dicembre del 2006 fresco campione del Mondo. Decisivo nel derby vinto 3 a 0 dai biancocelesti che in quell’anno raggiungono la Champions League. Segna con la sua specialità: il calcio di rigore. Centosettantadue prenseze con la maglia biancoceleste e 21 gol, numeri da difensore con il vizio del gol, infallibile dagli undici metri. Quel 3 a 0 però è ricordato dai tifosi biancocelesti soprattutto per il post partita, con il tuffo nel Fontanone di Delio Rossi, una scommessa vinta, che l’allenatore fu costretto a pagare.





Valon Behrami



Quello del 19 marzo 2008 è un derby che i tifosi della Lazio faranno fatica a dimenticarsi. Lo svizzero è prima protagonista in negativo, rilanciando sul viso di Taddei un pallone in area, che finisce in rete alle spalle di Ballotta. Behrami si rifarà nei minuti di recupero, spuntando dietro tutta la difesa della Roma, dopo un tiro al volo sbagliato da Pandev. La palla che passa tra Doni e il palo e finisce in rete. Il boato dei tifosi della Lazio e la successiva corsa dei giocatori sotto la Curva Nord, seguita da quella inarrestabile di Delio Rossi.





Lucas Castroman


Un’altra rimonta, che questa volta vale il pareggio. È il 2001, l’anno dell’ultimo scudetto della Roma, ma i biancocelesti in quella stagione riescono a togliere una soddisfazione ai giallorossi. I gol di Batistuta e Delvecchio mettono in discesa la partita della squadra di Capello, ma Nedved riapre la partita. Il gol del pareggio all’ultimo minuto arriva dopo un calcio d’angolo battuto da Mihajlovic e respinto dalla difesa giallorossa. Appostato fuori dall’area c’è però l’esterno argentino che calcia di potenza e precisione regalando un pareggio insperato alla Lazio all’ultimo minuto.



Juan Sebastian Veron


Nel derby del marzo 2000, la Lazio è costretta a vincere per continuare a sperare nella rimonta in classifica alla Juventus. La squadra di Eriksson deve reagire alla sconfitta di Verona della settimana precedente e recuperare punti sui bianconeri, usciti perdenti da San Siro. Al gol di Montella, rispondono Nedved e Veron, la Brujita su punizione. Un destro perfetto sotto l’incrocio dei pali, decisivo per vincere il derby, ma soprattutto fondamentale per lo Scudetto vinto dai biancocelesti.




Senad Lulic


Il 26 maggio, una ferita ancora aperta nei ricordi dei tifosi della Roma. Lulic al 71’, ormai diventato un motto. Il gol più pesante, nel più importante derby di Roma. Un frame impresso nei tifosi biancocelesti: la deviazione di Lobont che taglia fuori Marquino e il piatto di Lulic che a porta vuota regala la Coppa Italia alla Lazio. Un trofeo alzato davanti alla squadra rivale, il sogno di ogni tifoso, che i biancocelesti realizzarono proprio grazie al gol brutto stilisticamente, ma dal sapore dolcissimo di Lulic.




Paolo Di Canio

Tifoso biancoceleste da sempre, espressione di lazialità. In quel derby della befana del 2005, la Lazio non era certo nel suo momento migliore. In panchina Papadopulo e in campo tante assenze, con molti giocatori fuori posizione. Davanti però c’era lui, che bastava a che con una girata al volo segna il primo gol della partita e poi l’esultanza con le braccia alzate davanti la Curva Sud. Sedici anni dopo la prima volta, nel 1989.




Miroslav Klose


La zampata più importante in un derby del panzer arriva a trenta secondi dalla fine. Nel derby vinto dalla Lazio per 2 a 1, nell’ottobre del 2011. Un’altra rimonta, al gol di Osvaldo, pareggia Hernanes e poi l’attaccante tedesco mette la sua firma. Da vero bomber, sul filo del fuorigioco e in un fazzoletto trova lo spazio per battere Stekelenburg. Un gol importante per fermare la striscia di vittorie nelle stracittadine della Roma che durava da due anni.




Giorgio Chinaglia


In una formazione piena di numero 9, non si poteva lasciare fuori Long John. Il suo indice puntato verso i tifosi giallorossi è una delle istantanee in bianco e nero simbolo della storia della Lazio. In quel derby del 1974, deciso proprio da un rigore di Chinaglia che fece esplodere l'Olimpico e infuriare i tifosi della Roma. L’esultanza verso la Curva Sud, come una cavalcata inarrestabile. Tempi passati di un calcio che è storia. Così come è storia Long John per i tifosi biancocelesti: “Giorgio Chinaglia è il grido di battaglia” cantano ancora oggi, celebrandolo il calciatore che più di tutti ha lasciato il segno nel derby di Roma.
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