Lazio, "Caso tamponi": la sentenza del Tribunale federale nazionale

AGGIORNAMENTO ORE 16.20 - Dopo un lungo dibattimento, il Tribunale federale nazionale ha emesso la propria sentenza sui casi di violazione dei protocolli Covid da parte della Lazio: 7 mesi di inibizione a Claudio Lotito, 12 ai medici sociali Rodia e Pulcini, e 150 mila euro di multa al club. Ridotte dunque le richieste della Procura.

Il dispositivo della Figc 

"Il Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare presieduto da Cesare Mastrocola ha accolto il deferimento del Procuratore Federale nei limiti di cui in motivazione, sanzionando la Lazio con un’ammenda di 150mila euro. La società era stata deferita per la violazione delle norme federali e la mancata osservanza dei protocolli sanitari vigenti. Il TFN ha inoltre inflitto 7 mesi di inibizione al presidente della società Claudio Lotito e 12 mesi di inibizione ai medici sociali Ivo Pulcini e Fabio Rodia".

La Lazio annuncia il ricorso

Intanto la Lazio, attraverso un comunicato ufficiale, ha annunciato che impugnerà le decisioni in appello: "La Società Sportiva Lazio, a seguito del pronunciamento della sentenza di primo grado della giustizia sportiva, che prevede sette mesi di inibizione per il Presidente, 12 mesi per i medici sociali e 150 mila euro di multa per la Società, comunica che impugnerà in appello queste decisioni". 

 

Duecentomila euro di multa, 13 mesi e 10 giorni di inibizione per Claudio Lotito e 16 mesi ai medici sociali Rodia e Pulcini. Sono queste le richieste presentate dalla Figc – secondo quanto riportato dall’Ansa -  davanti al Tribunale nazionale per il “Caso tamponi” della Lazio.

Nessuna penalizzazione, quindi, per la squadra biancoceleste per la violazione dei protocolli Covid in merito a Torino-Lazio, gara di campionato dello scorso 1 novembre. Nelle prossime ore sono attesi aggiornamenti con la sentenza definitiva.

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