Lassina Traorè, un 9 made in Ajax: dal "è grasso" ai 5 gol di van Basten
Non sono i numeri del SuperEnalotto, ma minuti: 17, 32, 54, 65, 87. Lassina Traorè li ha scolpiti nella storia. E' diventato il primo giocatore dell'Ajax a segnare cinque gol in una singola partita di Eredivisie da Marco Van Basten, che fece lo stesso nel 1985. Il 13-0 con cui i ragazzi di ten Hag hanno devastato il malcapitato Venlo porta soprattutto il suo nome, perché l'attaccante classe 2001 ha aggiunto pure tre assist. Sono state le prime reti della sua stagione, quanto basta per averlo messo subito alle spalle di Steven Berghuis del Feyenoord, che guida la classifica capocannonieri. Colpi di testa, gol di rapina, tap-in e ribattute sull'errore del portiere: ha mostrato tutto il proprio repertorio. L'Ajax negli ultimi anni ha incredibilmente faticato nel plasmare un centravanti di valore assoluto. Un'astinenza che perdura da 26 anni, dai tempi di Patrick Kluivert, e che adesso il club spera di aver interrotto.
"E' troppo grasso"
"Può calciare di interno con grande precisione e potenza e apprende le cose in maniera molto rapida", dice di lui Overmars. Il direttore degli affari sportivi dell'Ajax, incantato dalla facilità di tiro, qualche anno prima si era espresso in altro modo: "E' troppo grasso", furono le sue parole nel vederlo al torneo annuale di Terborg, a Gelderland. Giocava con l'Ajax Cape Town, club satellite in Sudafrica. Lassina aveva sedici anni quando si trasferì da Bobo-Dioulasso a Città del Capo, dove venne ricevuto da Hans Vonk, il capo dell'accademia. A suggerirlo fu l'agente Ron Groener, che lo aveva visto presso la scuola calcio dell'ex giocatore del Twente Rahim Ouédraogo. Qualche giorno prima, infatti, Lassina giocava nelle giovanili del Rahimo FC. Scalzo, perché in Burkina Faso non è facile ottenere delle scarpe da calcio. E allora, per solidarietà nei confronti di compagni e avversari, spesso si decide di fare senza. A piedi nudi, dunque. E' così che da quelle parti migliorano la sensibilità del tocco con la palla.
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Educazione Ajax
Nel 2017 arriva dunque all'Ajax Cape Town, tappa intermedia data l'impossibilità di trasferirsi minorenne subito in Olanda. Il club orange in 20 anni non ha mai raccolto chissà quali soddisfazioni dalla sua accademia in Africa, ma sa che ci sono comunque ottime strutture per allenarsi. E Lassina lì deve fare solo quello, niente partite. Conosce per la prima volta dei ragazzi bianchi, inizia a studiare inglese e olandese. Viene affidato alla famiglia de Faria, Lina e Luis diventono i suoi nuovi genitori. Li fa impazzire, perché in stanza mette la musica di DJ Arafat a tutto volume, come era solito fare a casa. Va a letto tardi, a tavola esagera con il burro di arachidi, la sua passione.
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Figlio d'arte
Insomma, non è ancora un calciatore professionista nonostante suo padre Temany abbia una scuola calcio e suo cugino Bertrand abbia precedentemente giocato con l'Ajax. Anche la madre, Kadi, ha giocato ad alto livello: "Il mio talento viene da lei", ripete spesso Traorè. Era il capitano della nazionale, era la migliore del paese anche se il nonno di Lassina non voleva che la figlia giocasse a calcio, obbligandola ad allenarsi in segreto. Da grande è diventata infermiera, trasferendosi a Parigi quando il figlio aveva sette anni. Se Lassina ha sempre avuto da mangiare, oltre alle caramelle di nonna Mariam, il merito è stato soprattutto suo e dei soldi che inviava dalla Francia.
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Da quel "E' troppo grasso" di Overmars sembra passata una vita. L'Ajax, che nel ragazzo credeva davvero, mandò subito in Africa un preparatore atletico che lo rimettesse in forma. Il resto è storia recente: compiuti 18 anni, nel gennaio del 2019 ecco finalmente l'aereo per Amsterdam. Giusto il tempo di comprare un regalo ai genitori adottivi, poi la firma su un accordo triennale e il ritiro invernale in Florida. Dopo il primo pranzo con i suoi compagni, sale di corsa nella sua stanza di albergo e guarda su YouTube tutti i gol di Huntelaar: "Giochi a Fifa?", gli chiede l'ex Milan: "Sì, ho preso l'Ajax ma ti ho ceduto perché sei troppo vecchio", gli risponde, sorridendo.
Segna vagonate di gol con lo Jong Ajax, la seconda squadra del club che gioca nella seconda serie del calcio olandese. Debutta con i "grandi" nel maggio 2019 contro l'Utrecht. A dicembre segna alla prima da titolare, nel gennaio scorso realizza la sua prima doppietta. Infine i 5 gol al Venlo. Esempio di come una società deve crescere un giovane. Ora l'Ajax spera di avere il suo numero nove. Se lo meriterebbe.
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