Lascia il calcio per salvare la vita al nipotino: la storia di Lulo e del piccolo Milo
Una storia che arriva dall’Argentina. La storia di un ritiro dal calcio, forse mai così piacevole. Perché Lulo Benitez ha detto addio al suo sport, alla sua carriera da professionista per poter salvare la vita al nipotino, Milo. Calciatore della terza divisione argentina il primo, bimbo di 9 mesi a metà tra la vita e la morte (fino a pochi giorni fa) visto che soffriva di una ostruzione biliare. Incurabile. Unica soluzione: il trapianto di fegato. E il caso ha voluto che l’unico e più vicino familiare ad essere compatibile con il piccolo fosse proprio Lulo. Non la madre, che si era sottoposta in passato ad un’operazione al cuore, non il padre, incompatibile. Ed ecco che le vite di Lulo e di Milo si sono legate a doppio filo. La vita del piccolo per la carriera dello zio.
“Per me veniva prima la salute del mio nipotino e non mi importava nient’altro. Siamo una famiglia unita, siamo tre fratelli. Non ho dubitato un secondo” ha spiegato l’ormai ex calciatore alla CNN. Un intervento durato 7 ore per Lulo e ben 12 per il piccolo Milo: “Ma quando l’ho rivisto subito dopo l’operazione… è stato l’incontro più emozionante della mia vita”. Una storia, un lieto fine. Un ritiro a lieto fine. E Lulo (che inoltre presto diventerà padre) avrà anche detto addio al calcio per sempre ma adesso in Argentina è un eroe. Lo zio che ha rinunciato alla carriera per dare un futuro a suo nipote.