Lampo Salah, infinito Totti ed El Shaarawy: Genoa-Roma finisce 2-3, il racconto

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Qualche "bonus da raggiungere", per poi gettarsi testa e cuore verso una delle due settimane più lunghe dell'anno da una parte. Dall'altra, il terzo posto ormai blindato, con vista però su di un Napoli troppo vicino da non provare a inseguire, e almeno per qualche ora superare. Luci accese al Ferraris, lo spettacolo pronto a cominciare è quello di Genoa-Roma, in una serata che in novanta minuti ha da raccontare anche storie di ritorni. Il primo, quello più bello, già annunciato alla vigilia: dopo tre operazioni e un calvario lungo più di due anni, ecco finalmente Kevin Strootman titolare. Quattrocento sessantadue giorni dopo l'ultima volta, Fiorentina-Roma del gennaio 2015. Nel mezzo, lo scontro di gioco con Pasqual. Il dolore al ginocchio, il cambio, gli accertamenti. "Kevin, bisogna operare". Di nuovo. Il volo in Olanda, la seconda operazione. Poi una terza, i mesi passati a forzare per tornare ad essere il prima possibile un giocatore. Il resto è storia recente: la passerella col Palermo, i pochi secondi con l'Udinese, fino ad arrivare ad oggi.

Giornata speciale per l'olandese, ma non solo. Ad aspettare con emozione particolare la sfida di Marassi anche due suoi compagni. Altre storie, che questa volta parlano di esordi: quello in serie A, datato 21 dicembre 2008. Bentegodi di Verona, il Genoa vince in casa del Chievo. In campo dal minuto 83 un giovanissimo Stephan El Shaarawy: sedici gli anni, più un mese e ventiquattro giorni, a farne il più giovane esordiente dei grifoni. Il piccolo Faraone oggi è diventato grande, ma gli anni nelle giovanili e le prime volte tra i grandi (grazie a Gasperini) non sono state dimenticate, né da una parte né all'altra. Come impossibile sono sicuramente da dimenticare i due anni vissuti all'ombra della Lanterna per Diego Perotti, con l'esordio nel campionato italiano, anni bastati a "El Monito" per far innamorare i tifosi del Genoa e per tornare ad essere un vero calciatore, dopo gli anni al Siviglia e la parentesi Boca junior condizionati dagli infortuni. Leggere per credere. "Un giorno ti parlerò di come e soprattutto dove sei nato - il messaggio su Instagram al figlio, con lui nella foto postata, di diegoperotti_10 - intanto questo lunedì papà torna a casa". Ad attenderlo, qualcun altro per il quale quella contro la Roma non potrà mai essere una gara come tutte le altre. Cento uno presenze e cinque anni nella capitale non si dimenticano, così sicuramente è stato per Nicolas Burdisso, oggi capitano rossoblù. Un solo anno in giallorosso per Tachtsidis, con un gol in ventuno presenze.

Eccolo qui lo spettacolo di Genoa-Roma, cominciato in anticipo rispetto al fischio d'inizio di Gervasoni, belli anche gli applausi a Totti della tribuna tutta senza distinzione di colori, pronto a non deludere le aspettative già dal primo pallone toccato in campo. Pronti via, Genoa col piede sull'acceleratore e primo brivido della gara dalle parti di Szczesny, con Spalletti subito in piedi davanti alla panchina a dare la sveglia ai suoi. Messaggio subito recepito, a passare in vantaggio alla prima vera occasione infatti è la Roma: tacco di El Shaarawy, uno-due Salah-Perotti con l'ex Fiorentina che mette alle spalle di Lamanna il pallone che vuol dire secondo posto momentaneo. Uno a zero Roma e gara in discesa? Macché, a mettere a posto le cose per la squadra di Gasperini il gol dell'ex, secondo in campionato alla centesima presenza in A, firmato Panagiotis Tachtsidis. Bolgia a Marassi, lunga corsa del greco ad abbracciare Capel in panchina e gara bellissima al Ferraris. El Shaarawy (due volte) da una parte, Suso dall'altra provano a cambiare ancora una volta la gara con una botta da fuori: Lamanna e Szczesny in entrambe i casi però dicono di no, è quando non è il numero uno rossoblù a fermare il Faraone ci pensa Armando Izzo, proteste giallorosse per un contatto in area.

Al ritorno in campo dopo l'intervallo gara più equilibrata, con lo spettacolo che nei primi minuti si sposta a bordo campo: Spalletti manda il numero 10 a scaldarsi, è Totti-show sotto alla tribuna, con i telefonini tutti puntati a rubare qualche scatto del capitano giallorosso che entra al posto di Perotti. A rubare però flash e scena a tutti è il dodicesimo gol in campionato di Leonardo Pavoletti, il tutto sotto agli occhi del collaboratore di Antonio Conte Angelo Alessio: invenzione di Dzemaili per Rincon, pallone in mezzo del nazionale venezuelano per l'esterno vincente del numero diciannove. Due a uno Genoa, risultato ribaltato al Ferraris in una gara dalle mille emozioni. L'ennesima? È targata ancora una volta Francesco Totti. Palla al limite per la punizione capolavoro del numero dieci, che scrive l'ennesima pagina di una storia infinita: palla alle spalle di Lamanna e 2-2 a Marassi. Marchese, Capel e Pandev per Tachtsidis, Fiamozzi e Suso i cambi di Gasperini. Dopo l'ingresso di Capitan Totti, Dzeko per Maicon e Zukanovic per Salah le mosse (azzeccate) di Spalletti, in una gara che non ne vuole proprio sapere di smettere di emozionare. L'ultima gioia (giallorossa) a quattro giri d'orologio dal triplice fischio, tutta firmata dai cambi dell'allenatore della Roma: Burdisso perde Dzeko che appoggia in dietro per l'arrivo di El Shaarawy, palla all'incrocio e Roma seconda (in attesa del risultato del match del San Paolo), grazie anche all'ultimo decisivo intervento di Szczesny sul brivido finale targato Capel. Non c'è più tempo, lo spettacolo (purtroppo) finisce qui. Sorpasso Roma sul Napoli di Sarri, grandissima prova dei ragazzi di Gasperini in vista di un attesissimo derby della Lanterna: col Ferraris pronto a regalare l'ennesimo grande spettacolo.

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