Una vita da Kyle Lafferty, il folle 'Dylan Gol' alla Reggina
La faccia da bravo ragazzo potrebbe ingannarvi, ma non fermatevi all'apparenza. Sì, perchè quando parliamo di Kyle Lafferty, 32 anni, possiamo dire tutto - sia in positivo che in negativo - ma non troveremo nulla di "consueto". E' probabile che lo sappiano anche i dirigenti della Reggina, che stasera lo accoglieranno in città visto il suo imminente arrivo al club amaranto.
Il bomber irlandese torna in Italia dopo sei anni, quando aveva contribuito alla promozione in Serie A del vecchio Palermo di Dybala, Vazquez e Iachini. Un altro colpo del presidente Luca Gallo dopo la firma di Menez. Ma proprio come il genio sregolato del nuovo numero 7 francese, anche Lafferty ha sempre vissuto una "vita al massimo".
Colpi di testa non solo in campo
A 32 anni pare si sia calmato, ma come credere ad uno che una volta, dopo una panchina con la sua Irlanda del Nord (del quale è il giocatore simbolo da oltre quindici anni, 20 gol segnati e secondo miglior realizzatore di sempre), fece uno scherzo thriller al c.t. Michael O'Neil. "Ti dispiace avermi lasciato fuori contro l’Ucraina?", il tutto impugnando una pistola "presa in prestito" da una delle guardie di sicurezza. Stranamente, non rise nessuno.
Kyle è fatto così: bomber pazzo, in campo e fuori. Inevitabilmente, il risultato è stata una carriera da giramondo: quella della Reggina sarà la 12esima casacca diversa che indossa da quando iniziò a tirare i suo primi calci ad un pallone nel Burnley. Ma non c'è stata solo l'Inghilterra nel suo lungo viaggio all'interno del mondo del calcio. Nel 2008 la grande occasione si chiama Rangers, che è sicuramente il club nel quale ha lasciato maggiormente il segno: 42 reti e 20 assist in 164 apparizioni che nell'arco di quattro stagioni gli permettono di portarsi a casa bel bottino di trofei (tre campionati e tre coppe nazionali).
Bomber in tutto
Ma il vero viaggio inizia proprio nell'estate del 2012, quando lascia i Rangers - che ritroverà in una breve parentesi di sei mesi avuta un anno e mezzo fa - e comincia a girare l'Europa. Prima in Svizzera al Sion, poi appunto il Palermo, nel 2013-2014, dove anche a livello personale lascia il segno (34 presenze e 11 reti in B).
L'anno dopo torna ancora in Inghilterra al Norwich City e al Birmingham con una parentesi in Turchia. Non è mai stato un attaccante dai tanti gol, ma una sua dimensione l'aveva nella stagione 2017-2018 all'Hearts (ancora in Scozia quindi), dove aveva sfiorato le 20 reti.
Un biglietto da visita che, come detto, nell'agosto seguente gli fa guadagnare una nuova chance ai Rangers, ma stavolta durerà solo sei mesi. Arriviamo quindi alle ultime, impalpabili, esperienze in Norvegia e al Sunderland, dal quale si è svincolato proprio qualche settimana fa.
Alla Reggina Lafferty ha quindi fame di riscatto, e la speranza dei tifosi amaranto è che tutto non finisca come a Palermo, dove Zamparini, nel "mandarlo a casa", svelò un altro dei suoi vizi: "Lo avremmo tenuto, ma è un giocatore ingestibile, un donnaiolo che non ha regole. E' uno che sparisce una settimana e va a donne a Milano. Ha due famiglie con sei figli".
Allora tutto torna, bomber in campo e fuori. Anche da quel punto di vista, infatti, ha compiuto una "piccola impresa": si è sposato due volte con una Miss Scozia. Insomma, il sangue è nordirlandese come quello di George Best.
Ora la Reggina
Lafferty non è un santo - e anche la sua chiara somiglianza con "l'acchiappamostri" Dylan Dog ci lascia un importante indizio - ma chissà che in coppia con un altro "pazzo" come Menez, ed entrambi guidati da un veterano come Denis, questa Reggina non possa seriamente sperare in una stagione da protagonista. Con un Lafferty in più, la sana follia di sognare di certo non mancherà.
Marcello Mazzari