La storia di Nicastro, nuovo eroe del Perugia e uomo derby contro la Ternana

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Decidere un derby, con un gol del genere, può farti diventare eroe anche laddove, forse, in pochi ti conoscevano anche perché in patria, a Campofranco, Francesco Nicastro eroe lo è già da anni. L’attaccante del Perugia, che con il suo gol ha deciso il derby dell’Umbria contro la Ternana, è l’esempio lampante di chi ce l’ha fatta ad emergere, con una carriera vissuta sulle montagne russe, ma che finalmente sembra aver preso il binario giusto.

In fin dei conti se da piccolino ti chiamavano Francesco “Maradona” vuol dire che, con il piede sinistro, il ragazzo ci sapeva fare tanto è vero che nei tornei estivi al calcetto di Sutera, spesso giocava con gli adulti, perché con i suoi coetanei era tutto troppo facile. Muove i primi passi nella Polisportiva Olimpia di Campofranco, sotto la guida degli allora allenatori Gero Adamo e Rino Pitanza e del papà Salvatore, che di mestiere faceva il portiere e che arrivò a giocare nelle giovanili del Torino, ed il suo talento emerge fin da subito, tanto è vero che la scalata nelle categorie giovanili dura ben poco perché, a 12 anni, arriva il primo provino importante con l’Empoli, con i suoi osservatori che rimasero impressionati da quel ragazzino che nascondeva il pallone come pochi e segnava tanti, ma tanti gol. Il provino venne superato, ma Ciccio, come lo chiamano tutti in paese, ritorna alla base e a 14 anni fa il suo esordio in seconda categoria, ed il suo impatto è devastante.

Da ottobre 2005 alla primavera 2006 segna 18 gol portando l’Atletico Campofranco dal penultimo posto al sesto, a soli tre punti dai play-off. Ma è in Coppa Sicilia che è grande trascinatore della squadra giallorossa, portandola in finale dove, però, sbaglia uno dei tiri di rigore finali, ma il suo errore passa in sordina visto poi il successo finale. È quella una delle sue ultime apparizioni nel calcio dei dilettanti, perché in estate passa agli Allievi del Catania e anche qui segna a raffica fino alla Primavera e all’incontro con Sinisa Mihajlovic, che gli regala l’esordio da professionista in Coppa Italia contro la Roma con la promessa di portarlo in prima squadra l’anno dopo.


Il serbo, però, lascerà la Sicilia e per Nicastro inizierà una lunga trafila in Lega Pro dove veste le maglie di Pisa, Milazzo, Bellaria e Rimini fino all’approdo alla Juve Stabia dove matura definitivamente venendo poi preso dal Pescara e poi girato in prestito al Perugia. Un segno particolare? Non soffre la pressione ed ha uno spiccata attitudine per i derby e non importa che l’avversario sia il Mussomeli o il Palermo Primavera o la Ternana. Perché se da piccolo di chiamavano Maradona, qualcosa vorrà pur dire.

PM

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