Diego Demme, da Lipsia con la Calabria nel cuore: "Sogno la Bundesliga, il mio esempio è Rino Gattuso"
Che rabbia su quell'erba. Parliamo di agonismo, sia chiaro, perchè Diego è fatto così. Tutto in campo, il sacrificio viene prima. Di risparmiarsi non ne vuole proprio sapere, come faceva fino a poco tempo fa il suo grande idolo, "Ringhio" Gattuso. Corsa e lotta, ma anche qualità e personalità. L'identikit di Diego Demme è chiaro e anche a Lipsia ormai lo conoscono. Ieri è arrivato il primo gol in Bundesliga da vero lottatore. Colpo di testa in mischia con annesso calcione in faccia di un avversario. Palla in rete... e sorriso rovinato. Almeno esteticamente, visto l'incisivo "saltato" nello scontro. Una felicità (di squadra) che non ha subito danni, dopo la prima storica qualificazione alla Champions League del Lipsia.
Origini calabresi, la carta d'identità non tradisce. Diego come Maradona, nome voluto dal papà per onorare il grande Pibe argentino. L'Italia, con i suoi profumi e i suoi colori, gli scorre nel sangue: "L'italiano non lo parlo perfettamente, come puoi sentire, ma ti assicuro che capisco tutto", ci raccontava Diego due anni fa in esclusiva a GianlucaDiMarzio.com. Nell'RB Leipzig, Demme ha trovato grande continuità: mediano davanti alla difesa (terzino all'occorrenza), quest'anno 27 presenze e il gol di ieri. E' arrivato nella Germania dell'est nel gennaio del 2014, dopo aver condotto il centrocampo del Paderborn per oltre 19 partite. Proprio quel Paderborn che poi sarebbe stato promosso in Bundesliga.
Su di lui, il club di Lipsia ha creduto fin dall'inizio. Squadra ricostruita dopo l'avvento del nuovo proprietario, mr. Red Bull, che ha investito subito su giovani di prospettiva. Per Demme, classe 1991, quindi, un balzo indietro in Serie C durante la prima stagione in Sassonia, poi subito la promozione in Zweite Bundesliga. "E' più di un anno ormai che sono a Lipsia - raccontava - non ho avuto problemi a intregrarmi, la squadra e la società mi hanno accolto benissimo. Subito è arrivata la promozione in 2.Bundesliga, un grandissimo e bellissimo Evento. Non mi sono mai pentito di avere fatto questo passo, anche se il Paderborn dopo il mio addio è riuscito ad arrivare in Bundesliga. Qui la società ha obiettivi ambiziosi, gioco di fronte in media a 28000 spettatori, in un bellissimo Stadio come la Red Bull Arena. Da inizio campionato abbiamo purtroppo perso un pò di continuità, ma adesso ci siamo ripresi e guardiamo in su: in teoria ancora è tutto possibile. Inoltre, qui a Leipzig si vive bene, perché la città e bellissima e offre tanto, anche culturalmente. Merita di essere visitata, è una delle più belle in Germania".
Per Diego, l'Italia è un vero e proprio punto di riferimento. Lui nasce a Herford, vicino ad Hannover, ma la Penisola lo ha sempre affascinato, come ci racconta: "Mio padre è calabrese, grazie a lui riesco a capire perfettamente l'italiano. Anche se, onestamente, mi manca un pò di grammatica (ride). Difficile dire se mi sento più italiano o tedesco, credo entrambe le parti abbiano tanto da offrirmi. Una cosa è certa: nella cucina l'Italia non ha rivali, anche per questo vengo volentieri lì per le vacanze. Poi la moda, certo. E' un paese che ammiro molto".
Ma, occhio, c'è anche il calcio. Un uomo in particolare lo ha ispirato in questi anni: "Sono un grande fan di Rino Gattuso, lo ammetto. Mi piaceva il suo gioco aggressivo e la sua grinta, la sua voglia di dare sempre tutto per la squadra e di trascinarla. Mi sento molto simile a lui nel mio stile: metto tutto me stesso in campo, la mia grinta nei contrasti, la mia fisicità e anche la capacità di giocare la palla. Il calcio italiano? Credo negli ultimi sei anni abbia perso di qualità, anche se in Europa la Juve può forse arrivare fino in fondo. Secondo me c'è bisogno che si sponsorizzino i vivai italiani, che i giovani - come accade qui - siano al centro dei progetti. In Germania non conta l'età, ma se sei bravo o no. Ovviamente quando giocano le squadre italiane nelle competizioni internazionale tifo per loro, senza dubbio. A quale giocatore di Bundesliga mi ispiro? Beh, Sahin e Luiz Gustavo mi piacciono molto". Spazio anche per i desideri. Diego, a 24 anni, ne aveva (e ne ha tutt'ora) ancora tantissimi nel cassetto: "Il mio obiettivo è arrivare in Bundesliga, dovrebbe essere una sensazione bellissima perchè ci ho lavorato per tutta una carriera, voglio misurarmi con i migliori". Un altro cuore italiano nel calcio tedesco, Demme sognava i grandi palcoscenici. Obiettivo sfiorato con il Paderborn e ora conquistato con il Lipsia. Bundes quest'anno e il prossimo la prima Champions... sempre con la Calabria nel cuore.