La profezia dei genitori, le lacrime per la mamma che non c'è più: Asensio emoziona il Real Madrid

Prima saluta e ringrazia i presenti, poi decide di colpire il cuore del discorso, puntare il dito sul ragazzino seduto di fronte a lui, il vero protagonista di giornata: "Marco, sei stato tu a scegliere il Real Madrid". Florentino non dimentica e svela la frase che si teneva stretto da anni. Questo il momento di dirla: "Dodici anni fa i tuoi genitori mi videro a Mallorca, la tua città. E mi dissero 'Perdone, señor Pérez, questo è nostro figlio e un giorno giocherà nel Real Madrid' io sorrisi". Papà Gilberto annuisce, ricorda come se fosse ieri. Un brivido smuove un Asensio emozionato ancor prima di salire sul palco d'onore. "Lavorerò duro per questa maglia. Darò l'anima per il Real Madrid". L'esordio è ambizioso. Marco non si nasconde e punta in alto, il golazo contro il Siviglia della scorsa settimana è solo un assaggio di tutto il suo grande talento. Una prima perla che lo ha già fatto entrare nella storia del club come il più giovane a segnare in una competizione europea. Qualità, dote naturale, ma anche lavoro e sacrifici, certo. Tenacia, costanza, carattere. Marco era sempre il primo ad arrivare ogni mattina al centro sportivo del Mallorca, Bibiloni, perché papà lavorava in un supermercato e poteva accompagnarlo solo a quell'ora lì. Prestissimo. Non a caso con il suo primo stipendio da calciatore (1.500) poi si comprò una wolkswagen Polo. Prosegue, Asensio. E poi ringrazia chi ha creduto in lui a costo di sembrare un pazzo profetico. "Mio papà e mio fratello". E sguardi che s'incrociano. "Mia madre... che dall'alto sempre mi segue e mi sostiene". Marco crolla e piange, il ricordo è forte. Aveva solo 15 anni quando lei se ne andò per colpa di un cancro. Asensio non può continuare la conferenza, si gira e si rigira. Piange ancora. Così si avvicina a Florentino che lo rincuora con una carezza. Il madridismo applaude commosso e fiero di chi sceglie il Real Madrid.

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