​La favola di Josh Sargent: il predestinato del Werder Brema

Provate a pensarci per un solo secondo.

Giochi la tua prima partita in Bundesliga con la maglia della squadra che ha creduto in te, entri in campo e dopo ottanta secondi segni il gol del 3-1 finale contro il Fortuna Dusseldorf. Ah, ed era il tuo primo pallone toccato in assoluto.

Non male eh? Ecco, questo è quello che è successo venerdì sera a Josh Sargent. Classe 2000, statunitense e prima punta. Josh è uno dei motivi per cui gli esperti del “soccer” americano sono convinti che la nuova generazione “Born in USA” possa regalare grandi soddisfazioni.

Sargent, Pulisic e Timothy Weah che, incredibile ma vero, è nato a soli due giorni di distanza dall’attaccante del Werder Brema. Ma oggi parliamo solo di Josh.

Il calcio è sempre stato una cosa di famiglia, i genitori erano entrambi giocatori anche se non professionisti. Così Sargent inizia a farsi notare fin da giovanissimo (secondo giocatore a livello nazionale secondo il ranking liceale) ma la svolta arriva grazie ad un torneo organizzato dalla Nike. Lì è il Psv a notarlo per primo e lo invita in Europa per un provino che dura una settimana, ma niente da fare. Così ci prova anche lo Schalke 04 che però, come gli olandesi, decide di lasciar perdere. Un’occasione che il Werder Brema non si lascia sfuggire.

Nel settembre 2017 viene annunciato, ma il contratto viene firmato appena diventa maggiorenne, nel febbraio 2018. Al Mondiale Under 20 è la stella della Nazionale USA, con 4 gol e 1 assist arriva secondo nella classifica cannonieri alle spalle di Orsolini. Poi tante partite giocate con il Werder Brema Under 23, prima della grande occasione. Arrivata venerdì 7 dicembre. E lui ci ha messo ottanta secondi prima di toccare il primo pallone che, da buon predestinato, è stato anche il suo primo gol ufficiale in Bundesliga.

Tanti elogi, come giusto che sia. Ma la strada da fare è ancora lunga. La Bundesliga è il campionato perfetto per emergere (Jadon Sancho ce lo sta dimostrando ogni settimana) ma starà a lui mantenere le aspettative. Certo, se l’inizio è questo…

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