La depressione, il tentato suicidio. Cotterill: "Io, ubriaco e con un coltello alla pancia"
"Quando tornavo a casa mi puntavo un coltello alla gola. Una volta me lo puntai in pancia... Ero completamente ubriaco e non capivo niente". Dichiarazioni choc. A parlare è David Cotterill, ex esterno d'attacco di Birmingham, Wigan e Swansea tra le altre. Trentuno anni ma il mondo del calcio giocato per lui è un ricordo.
Nel 2016 con il suo Galles (seppur senza mai scendere in campo) raggiunse la semifinale dell'Europeo ma il fantasma della depressione e la dipendenza dall'alcool hanno segnato una parte della sua vita e della sua carriera.
In un'intervista al Sun, Cotterill ha raccontato i momenti più bui della sua esistenza: "Ero sempre molto triste. Ricordo di aver pensato più volte al suicidio. Tornavo a casa dopo una serata fuori e prendevo un grosso coltello da cucina, me lo puntavo in gola o alla pancia. Una volta l'ho davvero conficcato nello stomaco.
Mia moglie è arrivata piangendo da me e me l'ha strappato via. Io ero talmente ubriaco che non capivo niente". Il pensiero di togliersi la vita e la depressione come filo conduttore di una storia, la sua, che adesso però ha una nuova trama, perché Cotterill ne è uscito ed ora ha una nuova vita.
Però "con la depressione devi andarci sempre cauto. Non si accende o spegne come se schiacciassi semplicemente un interruttore".
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