Kvaratskhelia: "Sogno di vincere la Champions League con il Napoli"

"Sogno di vincere la Champions League con il mio club". Parola di Khvicha Kvaratskhelia. Il georgiano ha rilasciato un'intervista ai microfoni della FIFA in cui ha parlato dei sogni da realizzare sul campo con il Napoli e la nazionale. Tanti i temi toccati: dal rapporto con Antonio Conte alla nascita del figlio. 

 

Kvaratskhelia: "Sogno di vincere la Champions League con il mio club"

Nove presenze, tre reti e due assist. Sono questi i numeri collezionati da Kvaratskhelia in questa prima parte di stagione vissuta con la maglia del Napoli tra Serie A e Coppa Italia. Ai microfoni della FIFA il classe 2001 ha parlato di Antonio Conte e dei tifosi azzurri: "Sono felice di avere l'opportunità di lavorare con Antonio Conte. Altre persone mi avevano detto che era un grande allenatore e sono contento di poterlo sperimentare in prima persona. È uno dei migliori al mondo e con lui cerco di migliorare sia fisicamente che tatticamente. Credo che con il suo aiuto potrò ottenere i risultati desiderati sia a livello di club che a livello internazionale. La cosa principale che hanno in comune i tifosi georgiani e quelli del Napoli è l'amore per il calcio. Questo sport è speciale per entrambi e per questo non ho avuto problemi ad ambientarmi a Napoli". 

 

 Successivamente, Kvaratskhelia ha proseguito parlando dei sogni da realizzare sul campo: "Più di tutto, sogno di qualificarmi al Mondiale con la Georgia e di vincere la Champions League con il mio club. Spero di trasformare questi sogni in realtà. Vincere il trofeo più importante del calcio per club è il sogno di ogni calciatore, e partecipare alla Coppa del Mondo è ciò che ogni georgiano sogna".

 

 Infine, il giocatore del Napoli ha concluso l'intervista parlando del match tra Georgia e Portogallo di Euro2024 e dell'emozione di esser diventato padre: "La partita contro il Portogallo agli Europei è stata per me la gara più importante. Giocavo contro il calciatore che ho seguito e idolatrato fin da ragazzino. Prima della partita mi sono detto 'questo è il mio momento' e dovevo dimostrarlo in campo. Diventare padre mi ha fatto avvertire improvvisamente una motivazione in più. Inizia a lavorare ancora più duramente, perché sai che tutto ciò che fai è per tuo figlio". 

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