Koulibaly: "Con Sarri stavo andando via da Napoli, Calzona mi ha fatto restare"
Napoli rimarrà per sempre nel cuore di Kalidou Koulibaly. Contro il Barcellona, gli azzurri avranno un tifoso in più nella speranza di raggiungere i quarti di Champions. "Amo Napoli: amo il club, i tifosi, la città: le cose stanno andando meglio, speriamo in Champions di andare avanti il più possibile", ha dichiarato il senegalese a La Gazzetta dello Sport.
Le parole dell'ex Napoli Kalidou Koulibaly sugli azzurri e sulla sua nuova avventura in Arabia Saudita
In merito alla sfida con il Barcellona, Koulibaly ha spiegato: "Il Napoli ha tutto per passare il turno. E non giocare al Camp Nou può essere un vantaggio. Al Montjuic non c’è lo stesso ambiente e la stessa pressione. Spero si qualifichi: il Barcellona ha giocatori di talento e un grande allenatore, ma il Napoli ha ritrovato organizzazione e può fargli male".
Un Napoli che è profondamente diverso rispetto alla scorsa stagione. "Analisi personale: penso che sia molto difficile, dopo aver vinto lo scudetto, ricominciare con un nuovo allenatore e cambiare tutto - ha spiegato Koulibaly -. Ogni allenatore ha bisogno di tempo per dare le sue idee. È come se fosse partito un nuovo ciclo: il Napoli aveva bisogno di un allenatore che continuasse il lavoro di Spalletti, ma è stato difficile prima con Garcia poi con Mazzarri. Ma oggi abbiamo Ciccio Calzona: conosce molto bene la società e l’ambiente, tanti giocatori sono cresciuti anche grazie a lui, come è successo a me: a lui e Sarri devo tantissimo. Forse pochi lo sanno, ma quando lui è arrivato a Napoli con Sarri, io me ne dovevo andare, portavo offerte per essere ceduto. Lui venne da me e mi disse: “non capisco perché vuoi andartene?”. E io gli spiegai che avevo bisogno di giocare, di trovare un allenatore che contava su di me e mi valorizzasse. Mi disse: “se correggi due o tre cose e ascolti i consigli miei e di Sarri, avrai l’occasione per giocare tante partite”. Io replicai: “tu non sei l’allenatore, sei il secondo del mister. Se lui non mi vuole, non puoi fargli cambiare idea”. Mi assicurò che mi sbagliavo. E aveva ragione lui. Ha fatto di tutto per tenermi a Napoli. Insieme a Sarri, ha cambiato la mia storia".
Sul suo lavoro e come potrebbe cambiare il Napoli ha continuato: "Con lui può diventare una macchina da guerra e sono sicuro che ci riuscirà, ma ha bisogno di tempo. Per ora il contratto scade a fine stagione, mi auguro possa continuare ancora due o tre anni con il Napoli. È l’uomo giusto, meritava questa chance da tanti anni. Nella Slovacchia ha fatto un grande lavoro, li ha portati all’Europeo. Poi ha avuto il coraggio di chiedere di poter aiutare il Napoli, visto il legame. Ha le competenze per fare bene".
Infine Koulibaly ha concluso sull'Arabia: "Qui ho ritrovato il piacere di giocare e io e la mia famiglia siamo molto felici: i bimbi vanno a scuola di inglese e italiano, a casa parliamo in francese. In testa hanno tre lingue ed è una cosa molto bella. Sul campo, invece, le 27 vittorie di fila non erano un obiettivo ma dopo averne vinte 12, abbiamo messo nel mirino il record. Non è un titolo, solo un record. E noi vogliamo i titoli. La Saudi Pro League sta crescendo grazie all’arrivo di tanti giocatori dall’Europa: vogliono fare un percorso importante per poter essere competitivi con la nazionale quando ospiteranno il Mondiale 2034. Vogliono alzare il livello del campionato e dei giocatori del loro Paese".
Google Privacy