Kompany: "Scandalo Belgio? Non mi sorprendo, il calcio è come il traffico di droga o la prostituzione"
Non sono giorni tranquilli per il movimento calcistico in Belgio: la Jupiler League (la massima serie belga) è stata infatti investita da uno scandalo che dipinge uno scenario alquanto grave. Nelle scorse ore sono stati perquisiti diversi club tra i quali Anderlecht, Genk, Gent e Club Bruges e tra le personalità coinvolte ci sono dirigenti, allenatori, arbitri e procuratori. I reati ipotizzati sono riciclaggio e pagamenti in nero, ma si parla anche di partite combinate nella stagione 2017/18.
Uno dei giocatori più rappresentativi del Belgio è sicuramente Vincent Kompany: colonna della nazionale e capitano del Manchester City. Il difensore, nel corso di un'intervista rilasciata a Vtm Nieuws, ha preso duramente posizione: "E' ancora presto per parlare delle persone coinvolte, ma tutto questo non mi sorprende: nel calcio ci sono comportamenti che si avvicinano alle pratiche presenti nel traffico di droga o di esseri umani, o nella prostituzione. In questi mondi - ha proseguito Kompany - gira molto denaro ed è possibile che tanti pagamenti siano nascosti". Kompany si chiede, senza darsi una risposta, il perché manchi trasparenza: "Se i salari dei giocatori fossero noti - ha concluso - ci si potrebbe rendere conto di quanto si guadagna. I procuratori? Resteranno importanti per i calciatori, proteggono i loro interessi. Ma perché non fare tutto questo in maniera trasparente?"