Kjaer e il malore di Eriksen: "Non sono un eroe, è stato puro istinto"

Qualificazioni Mondiali Qatar 2022 Simon Kjaer

“Non sono un eroe”. Esordisce così Simon Kjaer in una lunga intervista al Corriere della Sera, ricordando il terribile malore di Christian Eriksen durante Danimarca-Finlandia ad Euro2020. “Quel che ho fatto è stato puro istinto, l’ho fatto senza riflettere. L’istinto mi guidava ed ho fatto tutto automaticamente avendo la prontezza di restare lucido. L'unica cosa che conta è che Christian ora stia bene”, ricorda il giocatore del Milan a proposito del gesto che ha salvato la vita al suo connazionale. 

Dopo l’episodio la popolarità di Kjaer è cresciuta a dismisura, tanto che i tifosi rossoneri lo hanno spesso invocato come prossimo capitano. Il danese spegne queste voci: “Un capitano ce l’abbiamo già e si chiama Romagnoli. Non mi interessa la fascia, mi impegno al massimo sempre e comunque”. 

Per il Milan la stagione comincia lunedì sera al Marassi di Genova contro la Sampdoria: “Vogliamo dare continuità al lavoro fatto l’anno scorso, stiamo lavorando molto. Abbiamo perso grandi giocatori, ma con Giroud davanti ci siamo rinforzati: è un attaccante molto importante. Scudetto? Una squadra con la nostra storia deve sempre puntare al massimo, solo così si cresce anche se davanti a tutti vedo Inter e Juve. Vincere sarebbe un sogno".

Il mercato dei rossoneri è stato importante e Kjaer ne è soddisfatto: “Tomori è migliorato tantissimo, soprattutto come personalità. Maignan mi ha fatto impressione, vedrete che è un grande portiere. Il contratto in scadenza?  Per me non è un problema. Io qui sto benissimo e vorrei restare a lungo. Il Milan era un sogno e l’ho realizzato".

L'INTERVISTA INTEGRALE NELL'EDIZIONE ODIERNA DEL CORRIERE DELLA SERA

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