20 mesi dopo Kalinic riaccende la luce. E per l'Atletico è già 'on fire'

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Segnali di ripresa. Niente di così clamoroso, sia chiaro, ma Nikola Kalinic ha strappato un nuovo sorriso a Simeone, l'uomo che ha puntato forte su di lui la scorsa estate: tre giorni fa la prima gioia assoluta con la maglia dell'Atletico (in Copa del Rey contro il Sant Andreu, club di terza serie), oggi il primo gol in Liga nel 3-0 con cui i Colchoneros hanno regolato l'Alaves.

Un avvio di dicembre positivo, dopo un anno e mezzo da dimenticare. L'ultima volta che Kalinic aveva segnato in almeno due partite di fila era stato tra febbraio e marzo 2017. Un filotto di sei reti in sette gare con le maglie di Fiorentina e Croazia (in amichevole): numeri da grande attaccante, di un giocatore che in due stagioni in viola (era arrivato nell'estate 2015 dal Dnipro) aveva saputo sorprendere la Serie A (27 gol in 69 partite).

Tra i suoi più grandi estimatori c'è Vincenzo Montella: la dirigenza rossonera lavora a tanti nomi nell'estate del 2017, ma l'Aeroplanino vuole il croato a tutti i costi. Kalinic al Milan però vivrà tutt'altro che una love story. La promettente doppietta all'Udinese (settembre 2017) non avrà seguito. L'attaccante si inceppa, la squadra non va, Montella ne fa le spese.

Con Gattuso ("Un pazzo in senso buono", dirà Nikola), le cose non migliorano per lui: solo tre reti in sei mesi, si fa largo Cutrone e a giugno le porte del Milan si chiudono (6 gol in 41 presenze totali). Si potrebbero aprire quelle della Croazia, in Russia. Ma Kalinic butterà via anche la chance di laurearsi vicecampione del mondo (la medaglia d'argento tecnicamente gli arriverà lo stesso, lui non la accetta): durante il match contro la Nigeria, l'attaccante si rifiuta di entrare e il ct Dalic lo caccia dalla spedizione. Chissà quanti rimpianti.

A trent'anni compiuti, Kalinic sembra aver fallito il salto di qualità. Poi però arriva la chiamata di Simeone: per Nikola è l'ultima spiaggia, partendo dalle retrovie nelle ricche gerarchie offensive dell'Atléti. Fino a una settimana fa la luce sembrava lontanissima (10 presenze all'asciutto con la nuova maglia) e una media gol che da quel marzo 2017 continuava a peggiorare (9 nelle successive 71 partite). Oggi però si è tornati a parlare di un attaccante che sa trovare la rete. On fire, twitta addirittura l'Atletico Madrid. Piano con le parole, però...


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