Dal rifiuto del Montpellier al gol con la Juve U23, finalmente ‘Bob’ Marley Akè

Dopo 7 partite in bianconero, ecco il primo gol con la Juventus di Marley Akè, ala francese del 2001 arrivato a gennaio dal Marsiglia. Il ragazzo di origini ivoriane con l’Olympique aveva già esordito tra i professionisti, ma mai aveva trovato la rete. Se l’è tenuta per il momento giusto, viene da dire. Con il suo gol la Juve batte 2-1 un Novara in difficoltà per la doppia inferiorità numerica e torna così al successo dopo due sconfitte (con Pro Vercelli e Lecco) e un pareggio contro la Lucchese. Già contro i toscani aveva quasi assaporato la prima rete da professionista Marley: inserimento sul secondo palo, stacco aereo vincente e palla che dolcemente si indirizza verso la rete, ma il tocco sotto misura di Brighenti fa annullare il gol per fuorigioco dello stesso attaccante bianconero.

Questione di centimetri, come già successo ai tempi del Marsiglia. Pensare che stava per fare un eurogol al Bayern Monaco in amichevole. Villas-Boas lo inserisce al 62’, Akè ruba subito palla a centrocampo, serpentina tra due bavaresi, tunnel a un terzo e pallonetto dai 50 metri, che viene respinto per un soffio. E forse il gol con l’Olympique era quello che desiderava di più. Cresciuto da spettatore al Velodrome, da bambino fu scartato dal Montpellier e 2 anni fa il passaggio proprio al Marsiglia, dove trova uno spogliatoio che lo stima da subito. Scherzando in prima squadra iniziano a chiamarlo ‘Bob. Facile capire il motivo se si unisce il soprannome al suo nome di battesimo: Marley.

Ciò che colpisce di più, è la sua umiltà. Se al Robert Louis-Dreyfus - il campo d’allenamento dell’Olympique - tutti arrivano con macchinoni, lui guida una macchinetta elettrica, perché di tempo per prendere la patente ancora non ne ha avuto. Un motivo per prenderlo in giro. I compagni gli dicono che guida un trattore per il rumore che fa la sua macchina. Lui ride e si gode la sua semplicità.

Una caratteristica che si rispecchia in tutta la sua vita. Social? Poco, anzi praticamente non li usa. Piatto preferito? Gli basta un piatto di riso. Allora il primo gol non poteva che arrivare contro il Novara, squadra di una provincia caratterizzata da distese di risaie. Magari è lo stesso piatto con cui ha festeggiato dopo il gol vittoria.


Una rete che lascia felici tutti in realtà. Lamberto Zauli perché torna al successo e Andrea Pirlo che lo stima: “Spesso lo stanno chiamando in prima squadra - ha raccontato nel post partita lo stesso allenatore dell’Under-23 bianconera - e i pareri sono positivi. Il ragazzo sta dimostrando il suo valore, gioca per la squadra, ma deve migliorarsi e ha la testa per farlo”. D’altronde Akè è stato un investimento importante. Scambiato alla pari per Tongya in un affare da 8 milioni lordi dilazionabili in 3 anni. Un modo per fare capire che la Juve ci crede sul serio. Magari in futuro seguirà le orme di Hamza Rafia, suo migliore amico nello spogliatoio juventino, che con Pirlo ha anche trovato la rete. Intanto aspetta una chiamata in prima squadra e si gode il suo gol, il primo da professionista.

A cura di Roberto Ugliono 

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