Juve, da Sarri a de Ligt: è l'ora della rivoluzione
Rivoluzione al potere. Giacca, cravatta e camicia, anche se in partita indossa sempre la sua tuta, impossibile metterla via: “L’importante è che a quest'età la Juve non mi mandi in giro nudo”.
Una battuta per rompere il ghiaccio in sala stampa, prima dei 10 giorni alla Continassa e l’International Champions Cup, dove la Juve apprende e studia dal maestro. Capisce i suoi schemi e le sue richieste mettendo al centro il gioco.
Guarda il servizio
L'ERA SARRI
Maurizio Sarri in bianconero è una scelta rivoluzionaria, un fulmine a ciel sereno e un messaggio per tutti: vincere a modo suo, con il bel gioco e soprattutto con i campioni, anche quest’anno ne sono arrivati. De Ligt ha ‘acceso la luce’ del mercato, la Juve ha preso uno dei 2-3 giovani più promettenti d’Europa, un colpo alla Cristiano Ronaldo. ‘Malino’ nelle prime uscite in ICC, ma niente paura. Solo umiltà: “Sono impressionato dal livello di tutti, essere titolare sarà dura”.
Vent’anni, una vita nell’Ajax, uno dei tanti colpi dell’estate: prima Ramsey, tuttocampista di qualità, poi Rabiot, Demiral, Romero, Luca Pellegrini e il ritorno di Buffon, ovviamente il più cercato. Nella nostra tappa alla Continassa, durante il ritiro dal 10 al 17 luglio, alcuni tifosi avevano già la sua maglietta con il 77.
IN GRAN SEGRETO
Lo aspettavano invano davanti ai cancelli chiusi, in un centro sportivo blindato dove Sarri ha lavorato in pace Una cittadella sportiva - il J Village - inaugurata nel 2018 e ancora al centro di lavori di ampliamento: 180mila metri quadri di Juve. Diversi campi, un multisala da 11 schermi, un albergo, il quartier generale bianconero.
Modernità e segretezza. Il luogo in cui Sarri plasmerà la nuova Juve secondo i suoi dogmi. Quest’anno sarà l’uomo da battere, il primo della classe, vedrà gli altri inseguire e non sarà tra loro, pronto per un’altra grande missione: riportare la Champions a Torino dopo 24 anni. Con la sua rivoluzione.