Sarri: "Questo è il campionato più difficile della storia del calcio italiano"
Con una vittoria sulla Sampdoria la Juventus vincerebbe aritmeticamente il suo nono scudetto di fila; Maurizio Sarri il suo primo. Fallito il match-ball contro l'Udinese, domani sera altra occasione all'Allianz Stadium contro i blucerchiati. L'allenatore bianconero ha presentato così il match nella conferenza stampa di vigilia, sottolineando un concetto già espresso prima della sfida contro l'Udinese. "Essere vicini all'obiettivo conta zero. Vogliamo arrivarci e fare punti, senza perdere la testa. Abbiamo la possibilità di farlo fino al 2 agosto, domani è una possibilità. Preparazione? Non ne stiamo facendo – spiega Sarri – giochiamo ogni 72 ore ed è impossibile fare qualsiasi tipo di lavoro".
Sull'aspetto fisico poi aggiunge: "In questo momento tutti devono farci i conti, giocando così spesso. A Udine non abbiamo perso perché passivi, ma perché abbiamo perso ordine volendo difendere in avanti sempre e comunque. E questo è anche un aspetto positivo". Sarri poi fa il punto sugli infortunati: "Da qualche anno alla Juve ce ne sono molti. Ne abbiamo avuti anche di natura traumatica e su questo c'è poco da considerare. Ora stiamo lavorando sui recuperi, proviamo a inserire in gruppo Higuain, Chiellini sta lavorando e la prossima settiamana De Sciglio potrebbe gradualmente rientrare. Quella degli infortuni, in questo momento, è una situazione tipica di ogni squadra che gioca tanto. Non bisogna fare drammi".
Su Pjanic, già ceduto al Barcellona e assente nelle ultime partite, Sarri risponde così: "Le scelte fatte fin qui sono sempre state tecniche e tattiche. Domani sarà preso in considerazione come tutti gli altri, non ho dubbi sulla sua professionalità ed è molto dentro al gruppo". Tornando alla sfida contro la Samp, l'allenatore bianconero si concentra sulle motivazioni: "Non credo che la Samp ne abbia poche, avendo appena perso un derby; ma le motivazioni che contano, domani, sono le nostre. Dobbiamo pensare solo a entrare in campo con determinazione. Troveremo la forza per farlo e arrivare al nostro obiettivo". In chiusura, un commento sulla qualità della rosa e su quanto sia adatta al suo gioco: "Devo essere io ad adattarmi alle caratteristiche dei giocatori a disposizione, un club non può acquistarne 25. Altrimenti non mi resta che allenare me stesso. Voto alla squadra? Buono. Questo è il campionato più difficile della storia del calcio italiano, con difficoltà enormi per tutti".