Mourinho: "Abraham parte con noi, Mayoral e Shomurodov pronti"

Alla vigilia della sfida contro la Juventus all'Allianz Stadium, Josè Mourinho ha parlato in conferenza stampa. In apertura, l'allenatore della Roma ha fatto il punto sulle condizioni di Tammy Abraham, dopo l'infortunio che lo aveva costretto al cambio nella partita contro l'Inghilterra: "Abraham partirà con il gruppo per Torino. Le sue condizioni migliorano, ma valuteremo domani. Se non ce la farà ci saranno Borja Mayoral o Shomurodov: entrambi stanno bene e sono pronti". 

 

"Juventus candidata forte al titolo"

Mourinho poi ha parlato della situazione della Juventus, in fase di recupero dopo un inizio di stagione complicato: "Se può tornare a lottare per lo scudetto? Questa è una domanda per Max, ma dico sì. Sono una squadra fortissima e giocano sempre per vincere. Non hanno solo 11 giocatori forti. Ne hanno 22, con un allenatore determinante. La Juventus è una candidata forte". 

Poi un commento sulla differenza e il gap tra le due squadre, secondo Mou: "Una squadra gioca la Champions, l'altra la Conference. Una squadra ha vinto nove scudetti, una non ha vinto negli ultimi anni. Loro lavorano con Allegri da anni, io sono arrivato tre mesi fa. Le rose sono diverse. C'è tanta differenza. Quando entreremo in campo dovremo dimenticare tutto questo. Dovremo avere coraggio e personalità per cercare di fare la nostra partita e vincere. E se dovessimo perdere vorrei che fosse per merito della Juventus e non per demerito nostro". 

 

 

"Con Allegri non c'è una grande amicizia, ma c'è rispetto e stima"

Juventus-Roma è anche la sfida tra due grandi allenatori. Questo il commento di Mourinho sul collega Allegri: "Con lui c'è rispetto e stima, siamo stati tante volte insieme nelle riunioni Uefa. Non posso dire che sia una grande amicizia, ma mi piace come persona. Abbiamo un buon rapporto, sarò felice di salutarlo prima dell'inizio della gara. Sono felice che è tornato a lavorare perché un allenatore con lui ha fatto troppa vacanza". 

 

 

Mourinho poi ha parlato anche dell'accoglienza dello Stadium che lo attende, dopo il gesto della mano dietro l'orecchio in occasione della sua ultima apparizione a Torino, quando vinse con il Manchester United: "La mia reazione di quella volta fu criticata, ma mi è sembrato un po' strano. La gente si ricorda di quei dieci secondi dimenticando novanta minuti di partita. Oggi si parla di rispetto, ma in quei novanta minuti si è dimenticato tutto questo. Comunque non è un dramma. Che accoglienza mi aspetto? Non lo so, magari la stessa, magari no...". 

Infine, Mourinho ha speso due parole anche per il Newcastle, che da poco ha cambiato proprietà: "Posso solo dire che ho lavorato per anni con una delle più grandi persone del club e ho sempre avuto una connessione emotiva con la città. Non ho altro da dire: ora sono qui e sono felice di esserlo". 

 

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