Equilibrio, qualità e il fallo di mano: la prima di Paredes alla Juventus

A distanza di 5 anni, Paredes torna a giocare in Serie A. L’ultima volta fu in una vittoria per 5-3 della Roma contro il Chievo al Bentegodi, da ex anche se con i gialloblù non ha mai esordito in Prima Squadra. Poi la cessione allo Zenit, il passaggio al PSG e ora il ritorno in Italia, alla Juventus. Nella bolgia del Franchi contro la Fiorentina, Allegri lo schiera subito dall’inizio al fianco di Mc Kennie e Locatelli dopo appena due allenamenti con la squadra.

 

 

L’argentino si nota subito: vuoi per quel capello platinato, vuoi perché gioca a due tocchi, spesso anche di prima, per via della marcatura asfissiante studiata da Italiano con Amrabat, che dopo 20 minuti è diventato la sua ombra. Il numero 32 bianconero prova a mettere ordine, batte i piazzati, si abbassa tra Danilo e Bremer, e verticalizza. Cuce e imposta, ma è prezioso anche nei raddoppi e nelle chiusure su Sottil e Kouamé che creano non pochi problemi a Cuadrado e Alex Sandro. Nella ripresa, Paredes si limita a mantenere la posizione, quando la Juventus si abbassa e lascia l’iniziativa alla Fiorentina.

 

 

 

La macchia della sua partita all’esordio rimane il tocco di mano in area su cross di Sottil al 43’, quando Doveri assegna il rigore ai viola dopo aver rivisto le immagini al VAR.  A salvarlo ci pensa Perin, che spinge il pallone calciato da Jovic sul palo.

 

 

 

La partita di Lea finisce all’82’, quando lascia il campo per Fagioli. Ottantadue minuti di qualità e di equilibrio, con una condizione che non è ancora al meglio e che migliorerà col tempo, come l’intesa col resto della squadra. Martedì c’è il PSG, che significa tornare al Parco dei Principi, contro il club in cui si è vista la miglior versione del classe 1994.

 

 

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