Juventus, De Ligt: "Parole Ronaldo? Mi hanno fatto piacere. Qui per Sarri"
Matthijs de Ligt si presenta alla Juventus. Il difensore olandese, classe 1999, è stato fin qui il colpo dell'estate bianconera: un acquisto bramato e cercato da tempo. Paratici ha battuto la concorrenza di squadre come il Paris Saint Germain e il Barcellona che sembravano essere in vantaggio per l'acquisto del forte difensore dell'Ajax. Un affare da 75 milioni più bonus che esalta il popolo bianconero che, un anno dopo Cristiano Ronaldo, accoglie un altro dei più forti giocatori del panorama europeo e mondiale. Ecco le sue prime parole in bianconero nella conferenza stampa di presentazione dalla Continassa:
"Arrivo da un'esperienza con l'Ajax dove ho giocato molto e quindi nonostante abbia solo 19 anni ho tanta esperienza, ma voglio comunque apprendere dai giocatori più esperti della rosa per crescere ancora di più. La Juventus è il primo passo che faccio fuori dal mio paese, ma è stato un grande onore e sono felice per tutto l'entusiasmo che i tifosi mi hanno dimostrato fin dal mio arrivo.
Le parole di Cristiano Ronaldo in Nations League? Volevo riposarmi e pensare con calma al mio futuro. Sapevo già che sarei andato alla Juventus, ma non ci stavo pensando. Vedere un giocatore come Cristiano Ronaldo che mi chiede di raggiungerlo mi ha fatto sicuramente tanto piacere, ma non ha fatto la differenza sul mio trasferimento qui perché già sapevo che sarei voluto venire qui. Quando ho deciso? Avevo deciso di aspettare la fine delle vacanze, ma l'idea era quella di venire a Torino. La decisione però l'ho presa dopo la prima finale giocata con l'Ajax l'anno scorso.
Sarri? Sì è vero ci siamo sentiti al telefono. Lui era uno dei motivi che hanno influito in maniera determinante per venire alla Juventus, la sua presenza mi ha aiutato a decidere di venire qui. Mi piace il suo modo di allenare, di prendersi cura della fase difensiva: in tanti mi hanno parlato bene di lui. La mia foto con la maglia bianconera? Sì avevo la maglia della Juve perché ammiravo Fabio Cannavaro da giovane, era uno dei miei idoli: aveva vinto la Coppa del Mondo, ma in generale l'ambiente bianconero mi ha sempre appassionato molto.
Ci sono tre competizioni, quattro con la Supercoppa, vediamo quello che potremmo fare: noi vogliamo vincere tutto. Qualsiasi competizione a cui partecipa la Juve vuole vincere e noi proveremo a vincere tutto. La scelta è stata un processo lungo. L'Italia è un Paese dove c'è una grande tradizione di difesa: per me è stata una grande sfida, la Juve mi ha dimostrato di cedere tanto in me. Ci sono tanti motivi per cui ho scelto questo club, ma alla fine è stata proprio la sensazione che mi ha dato questa squadra rispetto alle altre.
Il mio cartellino? Essere pagati tanto mette una certa pressione è vero, ma nel calcio è una cosa normale avere addosso tanta pressione. Voglio gestirla, lavorare bene e poi vedremo sul campo. Per me non è un problema. La cosa più importante è riuscire ad adattarmi il prima possibile. Poi è chiaro vorrei giocare il più possibile, ma mi interessa migliorare ancora per raggiungere tutti i miei obiettivi. Il numero 4? E' un numero speciale per me. Fin da piccolo ci ho sempre giocato, so che qui alla Juve lo hanno indossato grandi giocatori del passato. Spero di essere all'altezza degli altri".