Juve, McKennie: "In Italia mentalità chiusa, si deve essere più aperti"

Dai margini della rosa a giocatore chiave: Weston McKennie si è ripreso la Juventus. È diventato importante anche all'interno dello spogliatoio, dove con Kean sta formando una grande coppia. Lo statunitense è stato ospite proprio nel podcast dell'attaccante.

 

Juve, le parole di McKennie

Queste le parole di McKennie: "La storia di come ho conosciuto Kean è assurda. Ho scritto a lui prima di arrivare, ma in quel mese avevano hackerato il suo profilo Instagram. Mi arriva un messaggio che diceva: 'c'è una bambina in difficoltà, puoi donare?' E io ho mandato 5.000. Poi arrivo a Torino e dico: 'ho fatto una donazione', e lui: 'ma che donazione?' Prima di tornare alla Juve poi abbiamo fatto una vacanza insieme in Jamaica".

  

Lo statunitense continua: "Mi piace la gente in Italia, però è diversa. In Italia la mentalità è troppo chiusa. La tradizione va bene, però si deve essere più aperti. Un esempio? Io mangio pasta, pesto, pomodoro con pollo in un piatto e tutti in Italia mi dicono ‘che schifo, non puoi’. Ma nessuno ha mai provato…"

 

Poi McKennie conclude: "Mi piace perchè tutti pensano che noi americani giochiamo solo a football, basket ecc... Quando sono arrivato tutti pensavano che non potessi giocare a calcio. Adesso c'è Pulisic, Musah, Busio, Weah... Adesso tutti pensano in Italia gli americani possono giocare a calcio. In Italia sono chiusi di testa. Per me non è importante quello che pensano gli altri". 

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