Everton-Jorge Wilstermann, boliviani bloccati 2 giorni in aeroporto

Una trasferta di Copa Sudamericana che si trasforma in un’Odissea. 48 ore fermi in aeroporto per andare in Cile.

E’ questa la disavventura capitata al Jorge Wilstermann, squadra boliviana che questa notte dovrebbe giocare contro l’Everton, nella prima giornata della fase a gironi della seconda competizione per club a livello sudamericano. 

 

 
I boliviani sarebbero dovuti partire domenica sera da Cochabamba per atterrare a Santiago e raggiungere Viña del Mar con almeno un giorno d’anticipo rispetto alla partita, ma il volo è stato posticipato inizialmente a lunedì mattina, a causa della mancata autorizzazione per atterrare in Cile. Il Jorge Wistermann però non è potuto partire neanche lunedì mattina, con i giocatori che sono rimasti in aeroporto per 9 ore, salvo poi tornare a casa in serata su dei furgoni.

 

 

Si è tenuta anche una conferenza stampa improvvisata con un dirigente del club e del BOA, aerolinea statale, in cui è stato spiegato che stavano aspettando il permesso per viaggiare ma senza dare troppi dettagli, e i giocatori avrebbero lasciato l’aeroporto per tornare nelle proprie case per rilassarsi e cenare, prima di ritrovarsi di nuovo e partire alla volta del Cile. 

Secondo le ultime indiscrezioni provenienti dalla Bolivia, il permesso sarebbe arrivato e oggi alle 6:30 boliviane partiranno da Cochabamba per giocare alle 20:30 a Viña del Mar. Se dovessero partire effettivamente a quell’ora, arriverebbero a meno di 24 ore dal fischio d’inizio, ma il regolamento Conmebol non prevede sanzioni visto che si tratta della prima volta. Se dovesse riaccadere, la multa sarebbe superiore ai 50.000 dollari.

 

 

 

Il colmo, per un club fondato nel 1949 da un gruppo di lavoratori della Lloyd Aéreo Boliviano con lo scopo di rappresentare l'azienda a livello locale. Inizialmente il club prese il nome di San José de la Banda, ma nel 1953 cambiò denominazione in quella attuale, in omaggio all’omonimo primo aviatore commerciale della Bolivia e venne soprannominato per l’appunto El Aviador.

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