Jonas Hector, il protagonista silenzioso che ha stregato Löw

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Avrebbe potuto credere in Marcel Schmelzer, Jogi Löw. Avrebbe oppure potuto fare come nel 2012, adattando un centrale di difesa a sinistra nella sua Germania. E invece no: ha puntato su Jonas Hector, lo ha portato con sé per due anni (l'esordio nel novembre 2014, ndr) e lo ha fatto diventare un titolare imprescindibile della nazionale tedesca. E ora ne è ripagato, in una storia che curiosamente ricorda quella di Fabio Grosso nel 2006. Niente rigore procurato contro l'Australia, questa volta, ma uno decisivo segnato per condannare - ahinoi - l'Italia. Rigore che è stato anche il primo tirato nella sua carriera da professionista.

Jonas Hector è un giocatore normale, dopotutto. È da appena due stagioni in Bundesliga e ancora veste la maglia del Colonia, non di certo una delle grandi potenze di Germania. Addirittura ha esordito tra i professionisti - in Zweite Liga tedesca - a 22 anni compiuti. Dopodichè una scalata rapida e veloce, che lo ha consacrato come uno dei più preziosi gioielli di Löw. I due si stimano, e si vede: Hector è stato il giocatore con più minuti in campo nel 2015 per la nazionale tedesca. Non Müller, non Hummels o Boateng. Hector.

Da Saarbrücken con umiltà, raccontato come ragazzo serio e da cui imparare. Parola di Peter Stöger, allenatore del Colonia che ha cresciuto e lanciato Jonas: "Non ho mai conosciuto nessuno come lui prima d'ora, né da allenatore né da giocatore". Un'anima silenziosa che a 26 anni ha costruito il suo successo: non ha profili social e non ne avrà in futuro, ma sulla sinistra ci sa fare eccome. E sembra che a Colonia stia più che bene, tanto da non voler velocizzare il processo che lo porterà naturalmente a fare il grande salto in una big. Intanto si gode la considerazione di Löw e gli applausi dei tifosi tedeschi. Anche se per raggiungere lo status di 'Grosso di Germania' dovrà necessariamente fare qualcosa di speciale nelle ultime due partite.

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