Ivan Meštrović il Presidente 2.0, dall'Osijek al Santarcangelo: 'Lui non pensa solo al club, ma anche a quello che c'è intorno'

Nei prossimi giorni si concluderà il passaggio societario del Santarcangelo Calcio (Squadra che milita nel Grrone B di serie C) a Ivan Meštrović già presidente dell’Osijek, formazione che milita nella Serie A croata. Un Presidente giovane e lungimirante che comprerà il Santarcangelo non solo per aiutare il club e dargli un futuro, ma anche per investire e costruire nel territorio romagnolo. Il nome del futuro nuovo proprietario gialloblù - probabilmente - a qualcuno potrebbe non dire nulla, ma sapete cosa è successo all'Osijek dall’arrivo di Ivan Meštrović…?

Una squadra gloriosa che rischiava il fallimento e salvata da questo giovane imprenditore croato che ha aiutato a risollevarsi non solo il club, ma anche la città. La sua città. Animo e cuore. Un presidente lungimirante che in due anni ha raccolto probabilmente più di quello che lui stesso nei suoi sogni più dolci poteva immaginarsi. A raccontarci chi è il nuovo proprietario è Vlado Borozan. Amico di vecchia data di Ivan Meštrović e - a trattativa conclusa - futuro amministratore delegato del Santarcangelo.

Parole al miele, ma vere, sentite e profonde che ripercorrono l'inizio di Meštrović all'Osijek e che danno un'idea più che chiara di quello che questo presidente vuole fare davvero: "Quando è arrivato ha dovuto ricostruire sulle macerie di una società gloriosa che stava fallendo. Lui è stato chiamato dal sindaco per salvare il club della sua città natale. Non si è tirato indietro e non ha voluto dare solo un contributo economico, ma ha voluto acquistare anche la società in toto e iniziare un progetto economico/calcistico. Non solo chiuso alla società ma anche alla città". Già perchè questo è il Presidente 2.0 quello che unisce il nuovo al vecchio creando un connubio potenzialmente esplosivo. E Meštrović all'Osijek sembra esserci riuscito. E in poco tempo: "Ha fatto un miracolo calcistico. Ha preso la squadra a dicembre 2015, era ultima in classifica, ha salvato la squadra e nel campionato 16/17 è arrivato terzo e qualificandosi per i gironi di qualificazione in Europa League".


La favola europea non si arresta alla semplice qualificazione, anzi. Un presidente che non si pone limiti ha altre idee e traguardi da raggiungere e allora? Fa le cose in grande, ma in grande sul serio: "Hanno fatto sei vittorie su otto eliminando Lucerna e Psv Eindhoven (battuto andata e ritorno). Si sono dovuti fermare solo contro l'Austria Vienna perdendo lo spareggio per differenza reti. La città era in fermento. 20.000 persone che si sono abbonate, gente che è venuta fisicamente in società a farlo. Una società rinata". Già straordinario quello che ha fatto. Ridare ad un popolo, ad una tifoseria nuovo lustro e nuova gloria dopo anni di anonimato. Non solo un club, ma una città rivitalizzata. E quest'anno? "Sono secondi in classifica e ormai sono diventati i primi antagonisti della Dinamo Zagabria che dominava in Croazia incontrastata. Ora l' Osijek ha cinque nazionali in rosa e il settore giovanile totalmente rifatto e il nuovo centro sportivo praticamente finito di costruzione e poi il nuovo stadio, un gioiello. Una cosa incredibile quello che è riuscito a fare. Negli ultimi vent'anni in Europa non credo che nessuno abbia mai fatto una cosa del genere in soli due anni". Chapeau.

Un carattere, una determinazione e un passato immacolato che ne hanno reso un simbolo in Croazia attorno al quale riunirsi per costruire un calcio all'avanguardia e nuovo dal quale trarre ispirazione. Con la benedizione di Boban e... Maradona: "Il miracolo Osijek è globale. Tanti personaggi per esempio hanno voluto avere la maglia di questa squadra. Penso a Maradona o al Principe Carlo, ma quello che è più importante è che da Boban al Presidente della Federcalcio croata agli ex giocatori croati ora in Italia, tutti lo supportano perchè sta facendo un lavoro enorme. E poi ha un'immagine immaccolata".

Foto Twitter NK Osijek



I progetti per il Santarcangelo:

Un presidente giovane e avvenieristico. Un progetto sociale e che ha coinvolto non solo l'ambito calcio, ma la comunità. Un modo di lavorare che proporrà anche qui in Italia, in Romagna.

"Lui è giovanissimo ha 38 anni, ma è da quando ne ha 18 che ha iniziato a fare l'imprenditore. Prima solo in Croazia ora anche e soprattutto a Dubai, dove vive tutt'ora. I suoi interessi più in generale spaziano tra Dubai, Ungheria e Croazia. Lui ha iniziato nel settore dei corrieri espressi poi è cresciuto e si è allargato a tutti i settori come i grandi imprenditori". Parole che suonano come un'incoronazione e un manifesto alla città: 'Fidatevi di Lui'. Stipendi faraonici e grandi calciatori? No il Presidente 2.0 è cosciente e parte a fondare dalla base:

"Lui non vuole arrivare e dire 'vi porto in Serie A'. No, lui vuole fare un progetto che coinvolga tutta la regione Romagna. Acquisterà un centro sportivo a Rimini il “Gaio Fana” un centro che era abbandonato e in condizioni penose, un relitto. Lo ricostruirà tutto per il Santarcangelo e per la comunità locale. Lui partirà da questa squadra per poi espandersi. E' il personaggio che è così. Lui non si fermerà si allargherà. Non si pone limiti. Il suo principio è costruire una casa dalle fondamenta non dal tetto. I budget che metterà a disposizione per crescere e salire di categoria saranno importanti, ma non faraonici. E' importante costruire con calma e senza fretta. Ricostruirà e poi dopo arriverà – di conseguenza – il risultato sportivo". Solo questo fa capire quanto Ivan Meštrović sia atipico: zero procalmi, tanti fatti.

"E' un presidente che fa per la comunità, vuole il seguito di tutti. Sarà un progetto che coinvolgerà la Romagna intera. Lui vuole pensare sì al club, ma anche a quello che c'è intorno. E' un presidente vecchio stampo, ma che guarda al futuro. La prima cosa che ha fatto al Santarcangelo? Ha pagato subito gli stipendi arretrati e poi ha portato Cavasin in panchina che ha già vinto in casa contro il Mestre".

Parole di Vlado Borozan. Fatti non verità fittizie. Concreto e puntuale senza molti giri di parole come il proprietario del Santarcangelo, Ivan Meštrović, un Presidente 2.0 che regala sogni costruendo solide realtà.


Foto da Facebook Santarcangelo Calcio 1926




Google Privacy