Fiorentina, Italiano: "La finale per noi è una rivincita. Futuro? Valuteremo"

La Fiorentina di Vincenzo Italiano vivrà la seconda finale di Conference League consecutiva. I Viola affronteranno infatti l'Olympiacos ad Atene dopo quella persa contro il West Ham nel 2023. A proposito della partita e non solo, Vincenzo Italiano ha parlato ai microfoni di Sky Sport e in conferenza stampa.

 

Fiorentina, la conferenza di Italiano alla vigilia della finale contro l'Olympiacos

Vincenzo Italiano ha aperto la conferenza stampa parlando delle emozioni alla vigilia della finale: "Ottimismo? L'unico aspetto differente rispetto allo scorso anno è che abbiamo già vissuto queste situazioni: l'attesa, la preparazione, il media day. Sono partite dove è un cinquanta e cinquanta. Cerchermo di giocare una partita all'altezza di una finale. Sto vivendo con grande attesa, sento quello che dicono. Per noi è una rivincita e siamo stati bravi a raggiungere la seconda finale consecutiva, in Europa non è facile. Faremo di tutto per non commettere errori ed essere concreti. Giocheremo con il fuoco dentro. Anche quest'anno abbiamo onorato al meglio questa competizione. Siamo in finale con un percorso netto. Cercheremo di sfruttare un po' di conoscenza data dall'anno scorso. Adesso sappiamo i pericoli e i vantaggi che puoi avere. Siamo felici e orgogliosi di avere questa rivincita. Dovremo giocare come se fosse l'ultima partita della nostra carriera".

 

Successivamente, l'allenatore viola ha proseguito parlando di Dodo: "Non ci aspettavamo di ritrovare Dodo in questa condizione, pronto per prestazioni di alto livello. Dal momento in cui è tornato al 100% si è espresso ai suoi livelli. I ragazzi mi hanno sempre sentito dire una cosa dentro e fuori il centro sportivi in questi due anni: non dobbiamo mai perdere l'identità e il furore agonistico. Soprattutto in queste partite, dove serve quell'organizzazione che ci ha permesso di arrivare in finale. Serve anche la massima percezione di cosa può essere un pericolo e la cura del dettaglio. Cosa ci siamo detti? Abbiamo avuto la capacità e la bravura di ripresentarci qui. Dobbiamo interpretare la partita come se fosse l'ultima della nostra vita. Nessuno ha la certezza di esserci ancora nei prossimi anni. Dobbiamo avere il fuoco dentro, una finale è sempre una finale".

 

L'allenatore italiano ha aggiunto: "Come si ferma El Kaabi? Abbiamo portato delle catene e dei lucchetti (ride, ndr). È pericoloso sotto tutti i punti di vista, arriva con fiducia alla partita e sta bene. Cercheremo di limitarlo con attezione. Certo, loro non hanno viaggiato come abbiamo fatto noi e hanno avuto la possibilità di lavorare in casa. Ma alla fine in campo si cancella tutto, vince chi ha più fuoco dentro. Arrivare a giocare le finali europee non è mai facile: sono ricchi di insidie i percorsi. Credo che tutti siamo più maturi rispetto all'anno scorso, abbiamo un anno in più di esperienza. Poi la partita è un 50 e 50 come tutte le finali. Possiamo dare la gioia anche al Torino e cercheremo di portare un'altra squadra italiana in Europa. Cercheremo di far felici gli amici di Torino. Rimpianti per il campionato? L'Europa alla fine qualcosa ti toglie. C'è poco tempo per recuperare anche se abbiamo una scelta vasta. Ma la concentrazione che abbiamo avuto in Conference certe volte in campionato è venuta meno. Tutti volevamo qualcosa in più, ma comunque non siamo andati così male in Serie A. La doppia finale europea rimane una grandissima soddisfazione".

Infine, Italiano ha parlato del suo futuro: "Fioretto? Non l'ho fatto. Per il futuro ho il telefono spesso spento, non mi interessa ascoltare niente. L'unica attenzione è concentrarsi al massimo su questo ultimo periodo. Non voglio distrarmi pensando ad altro. Il calcio è strano e tutto può succedere. Valuteremo poi".

Fiorentina, Biraghi: "In questi anni abbiamo fatto un grande lavoro"

A Sky Sport hanno parlato anche Biraghi, Arthur e Bonaventura. Il commento del brasiliano: "Mi sento bene a fine stagione, spero per domani. Non so se faccio gol ma l’importante è vincere. Cambia tutto, ogni partita è diversa. Lavori tutta la stagione per questo momento. Il rigore di Cagliari? Ci alleniamo tutti a calciarli, non c’è uno che deve calciare per forza. Siamo 5 o 6, chi si trova meglio in campo può tirare. Ci aspettiamo un’atmosfera bella, con i loro tifosi ma anche i nostri”.

 

Il capitano della Fiorentina ha aggiunto: "Come nella vita in generale l’esperienza conta. Ci siamo già passati un anno fa e per noi non è una cosa nuova. Spero che sia un qualcosina in più per poter attaccare questa finale. Ancora una volta, nonostante le difficoltà per venire qua, ci hanno dimostrato grandissimo affetto e appartenenza. So dove eravamo tre anni fa, dove non vivevamo queste conferenze. Il campo parla, abbiamo fatto un grande lavoro. Siamo contenti di avergli regalato intanto questa finale e faremo di tutto per regalargli il trofeo. Dovremo approcciare la partita come siamo abituati a fare tutto quello che abbiamo fatto in questi 3 anni senza cambiare niente e cercare di sbagliare il meno possibile. Le partite secche come questa le porta a casa chi sbaglia di meno”.

 

Il numero cinque viola ha invece detto: "Oggi siamo abbastanza tranquilli, la tensione sale il giorno della partita. Ma sappiamo quello che dobbiamo fare. Abbiamo fatto una rifinitura normale, domani vediamo. Non è scontato essere di nuovo qua, è un percorso difficile, giochi su tanti campi europei difficili contro squadre che fanno un calcio particolare e diverso da quello a cui siamo abituati in Italia. Fatto un bel percorso, forse anche meglio dell’anno scorso e approcciamo la gara con più consapevolezza. Poi domani non sarà facile. Sono dispiaciuto per la mancata convocazione in Nazionale perché era una cosa bella ma non ci voglio pensare perché siamo qui a giocarci un trofeo, quindi andiamo avanti e concentriamoci sulla Fiorentina per dare una grande soddisfazione a tutti: club, tifosi e noi stessi”.

Google Privacy