Italia, Zaccardo: "Sono senza parole. I giovani sono forti, adesso un allenatore che li faccia crescere. Mi dispiace per i miei compagni del 2006..."

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Cristian Zaccardo nel 2006 c'era. E' uno degli eroi di Berlino, faceva parte dell'ultimo gruppo che è riuscito a portare la Coppa del Mondo in Italia. Poi due delusioni, nel 2010 e nel 2014, in Sudafrica e in Brasile. Fino a ieri sera, quando l'Italia ha mancato l'accesso ai Mondiali dopo 59 anni. Zaccardo, deluso come tutti gli italiani oggi, ne parla così a GianlucaDiMarzio.com: "Sensazioni? Sono senza parole, cose del genere capitano una volta ogni sessanta anni. Mi dispiace tantissimo, soprattutto per i miei compagni del Mondiale del 2006". Eh sì, perché proprio ieri hanno dato l'addio alla Nazionale gli ultimi tre eroi di Berlino: Buffon, De Rossi e Barzagli. "Come ha detto Gigi, mi dispiace per il sistema, mi dispiace per i giocatori che lasciano la Nazionale in questo modo, con una sconfitta. Però faccio i complimenti a Buffon, ci ha messo la faccia, in quel momento. Ha dimostrato di essere un grande uomo. De Rossi? Posso immaginare la tensione, la posta in palio era troppo importante, capisco l'ansia, ce l'avevo io guardando la partita in tv..."

E adesso? "Il calcio ti regala tante soddisfazioni, ma anche delusioni. Chi di dovere faccia le cose per migliorare, i giovani sono forti, non capisco anche perché l'Under 21 non vince più. L'ultimo Europeo vinto c'ero in campo io, nel 2004". L'anno prossimo, in Russia, sarà la prima volta senza l'Italia ai Mondiali dopo Svezia 1958 (guarda te il caso): "Saranno dei Mondiali anonimi, purtroppo non siamo abituati. Sarà strano, aspettare cinque anni è lunga e non vedo l'ora arrivi il 2022, però preferirei tornare indietro". E a chi si può affidare il futuro dell'Italia? "Prenderei uno come Ancelotti. Abbiamo bisogno di certezze visto che i veterani non ci saranno più, in panchina ci vuole uno con esperienza che possa fare crescere i giovani". Perché è proprio da loro che oggi, il giorno dopo il Maracanazo italiano, che l'Italia deve ripartire.



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