Italia, a 40 anni dal Mondiale '82: i momenti più iconici

Ha segnato un'intera generazione di tifosi e appassionati. Il Mondiale del 1982 è e resterà una delle imprese più iconiche della storia del calcio italiano. "Certo, bello il 2006. Ma vuoi mettere l'82...": quante volte le generazioni più giovani hanno sentito questa frase? 

E non potrebbe essere altrimenti. Quel trionfo fu, per certi versi, inaspettato e arrivato per di più in un periodo storico particolare per l'Italia a livello politico e sociale. A 40 anni dalla vittoria del terzo Mondiale della Nazionale Italiana, ripercorriamo i momenti più iconici di quella cavalcata.

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LA LITE CON LA STAMPA

 La spedizione dell'Italia al Mondiale spagnolo non inizia nel migliore dei modi. Le partite della prima frase a gruppi sono deludenti: tre pareggi contro Polonia, Perù e Camerun. Il CT Bearzot venne bersagliato dalla stampa per le proprie scelte, la squadra criticata per le prestazioni. E così, l'Italia si chiuse a riccio: silenzio stampa. Ogni comunicazione sarebbe stata affidata unicamente alle voci di Zoff e Bearzot.

IL SECONDO GIRONE INFERNALE

 

Superata la prima fase da secondi classificati, l'Italia si ritrova circondata da due corazzate: l'Argentina e, soprattutto il Brasile. La sfida con la Seleccion di Passarella, campione in carica, viene vinta a sorpresa grazie ai gol di Tardelli e Cabrini. Poi, però, arriva il Brasile: serve una vera e propria impresa.

PABLITO ROSSI, EL HOMBRE DEL PARTIDO 

Italia-Brasile resta per molti la partita più memorabile di quel Mondiale. Contro Socrates, Falcao, Zico e compagni, la Nazionale di Bearzot lascia tutto in campo. "El hombre del partido", ovviamente, fu Paolo Rossi, fin lì tra i più criticati dalla stampa: convocato tra le polemiche, protetto dal CT Bearzot, Pablito riuscì a brillare nel momento più importante. Con la sua tripletta firmò quello storico 3-2 che prese in controtempo anche il telecronista Nando Martellini, che al terzo, decisivo gol urlò: "Pareggio!". Da lì, Pablito non si ferma più e stende anche la Polonia in semifinale con una doppietta.

L'URLO DI MARCO TARDELLI

Trasfigurato, posseduto da qualcosa di inarrestabile: il gol di Marco Tardelli è l'immagine di copertina della finale tra Italia e Germania. Stop di destro, conclusione di sinistro che batte il portiere Schumacher. Il trionfo dell'Italia è già iniziato: a completarlo sarà Altobelli. E il presidente Pertini in tribuna si lascia finalmente andare: "Non ci prendono più!"

LA PARTITA A SCOPONE SULL'AEREO 

Diventata cult quanto le gesta sul campo, l'immagine dello scopone è stata scattata sull'aereo di ritorno dalla Spagna. Causio e Bearzot contro Zoff e Pertini, la Coppa saldamente sul tavolo, le carte in mano. E i volti, finalmente, sereni: l'impresa è compiuta. Oggi, quarant'anni fa, l'Italia è campione del Mondo per la terza volta nella sua storia.

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