Italia, Buffon: "Non sono eterno. Juventus e Nazionale più importanti del singolo"

Alla vigilia dell'impegno dell'Italia contro il Liechtenstein, Gianluigi Buffon ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Tra Nazionale, club e futuro ma anche con un pensiero alla recente sconfitta nella finale di Champions League: "Scorie da Cardiff? Si passa in maniera facile da quella partita a quella di domani contro il Liechtenstein perché vorrei concludere la stagione con una vittoria, un bel risultato e magari senza subire gol. Tutti questi sono ingredienti che fanno sì che l’approccio e la gara stessa siano fatte con la stessa serietà. Goleada dell'Italia? Non mi piacciono questi annunci della vigilia. Partire così per me significa mancare di rispetto agli avversari e poi dai un segnale di rilassatezza alla squadra. Sappiamo che dobbiamo vincere e che per riuscirci dovremo fare un’ottima prestazione a livello di gioco e poi il risultato sarà figlio di tutte queste cose".

Chiusura sul futuro e sulla ricerca di suoi vice, in azzurro (come Donnarumma) e in bianconero (Szczesny): "Mi stanno mandando in pensione? Sì e penso che sia anche giusto, non sono eterno e non ho mai pensato di esserlo. Ho sempre pensato per il gruppo e credo che una società debba tutelarsi: la Juventus e la Nazionale sono più importanti del singolo. Se mi piacerebbe allenare la Nazionale? Il ruolo di ct potrebbe interessarmi perché non c’è la quotidianità del campo. E quando finirò sarà tempo per me di staccare da quello che ho fatto per tanto tempo. E’ stata una carriera intensa".

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