Italia, Buffon: "Orgoglioso della chiamata. Ritiro? Non aveva senso proseguire"
L'inizio di una nuova vita per Gianluigi Buffon. L'ex portiere, ritiratosi nel corso di questa tenuta, è entrato subito in Federazione, diventando il nuovo capodelegazione della Nazionale. Un ritorno in azzurro per Buffon, che dell'Italia è recordman di presenze e con la quale ha vinto il mondiale del 2006. Oggi, nel primo giorno di raduno con Luciano Spalletti, Buffon è stato presentato ufficialmente in conferenza stampa a Coverciano.
Gravina: "Uno dei più grandi monumenti d'Italia è tornato a casa"
Buffon è stato introdotto di Gravina, presidente della FIGC: "Con la presentazione di Spalletti abbiamo aperto un nuovo capitolo della storia azzurra, oggi è un'altra bellissima giornata: uno dei più grandi monumenti della nostra storia torna finalmente a casa . Sabato ho parlato di orgoglio di appartenenza, come ribadito da Spalletti, ho parlato di identità, e Buffon credo sia emblema di grandissima coerenza di ciò che cercavamo in termini di coerenza. Spero che possa diventare immortale anche da dirigente ".
Rivivi qui la conferenza stampa di Luciano Spalletti
Le parole di Buffon
"Ringrazio il Presidente, la famiglia azzurra e il commissario tecnico per la fiducia riposta in me, non dovuta e non scontata". Così ha esordito Buffon. "Se nel loro immaginario una figura come la mia rappresenta unione e rinnovamente mi inorgoglisce e stimola, rendendomi felice, tornando in un ambiente che penso di consocere abbastanza bene" Buffon ha quindi ricordato Gianluca Vialli: "Il suo ricordo è immenso e bellissimo, un rapporto straordinario anche fuori dal campo, c'era una condivisione totale con lui. Ma pensare di venire qui e riprodurre ciò che era lui sarebbe sbagliato".
Poi, sui possibili rimpianti con la maglia dell'Italia, Gianlugi Buffon non ha dubbi: " Non ho rimpianti di nessun tipo. Fare gare d'addio è una cosa che non mi va perché credo sia malinconico, quando io chiudo devo pensare al futuro : si va avanti. È stato bellissimo, ora arriva una nuova avventura". Sui giovani invece, l'ex Juventus spiega: "E' molto importante la conoscenza della storia per poterla apprezzare. Io sono nato e cresciuto il mito di Paolo Rossi, Zoff e gli azzurri dell'82, con i racconti di mio padre. Venire a Coverciano e vedere Riva per me era come vedere un monumento perché me l'aveva passato la mia famiglia. I giovani si possono appassionare così, oltre ad avere una Nazionale bellissima e vincente".
Sul ritiro dal calcio giocato invece, Buffon ammette: "Non aveva senso continuare, per me era il momento corretto. Smettere non è stato difficile, l'età era giusta" - ha spiegato. "Mi ero dato l'ultima stagione di prova, ero arrivato in ottimo stato psico fisico e sono riuscito a farmi male. Quello era il segnale che la vita mi aveva dato". Sulla scelta di Luciano Spalletti come ct, Buffon spiega: "Ho sentito parlare di concetti, emozioni, valori che per me sono imprescindibili se si vuole arrivare a un obiettivo minimo. Per me è l'uomo giusto al momento giusto". Infine, un commento anche sull'addio di Roberto Mancini: "Cosa volete che vi dica, hanno già parlato il presidente e il ct. È una scelta inaspettata alla quale però la Federazione ha dato delle risposte molto convincenti. Questa è la cosa che più interessa al mondo azzurro".