Tabù, record e il guastafeste Dzeko: il ritorno in campo dell'Italia

Roberto Mancini, l’Italia e le sue “impressioni di settembre”. Il cammino ufficiale del Ct, dopo le prime amichevoli di rodaggio, cominciò due di questi periodi nel 2018 con un pareggio per 1-1 in casa in Nations League, e a due anni di distanza la nuova edizione dello stesso torneo comincia in maniera identica.
Forse anche un buon auspicio, non tanto per la cavalcata in quel torneo che si concluse al secondo posto senza qualificazione per le finals, quanto perché le quattro gare con Portogallo e Polonia servirono per costruire la grande striscia di vittorie consecutive che si è fermata proprio qui a Firenze contro la Bosnia.

Dopo il dieci su dieci nelle qualificazioni che si aggiungeva al successo nell’ultima amichevole prima del cammino verso Euro 2020, arriva uno stop poco incoraggiante sul piano del gioco, che però può avere dei risvolti positivi. Sia perché allunga l’imbattibilità della squadra a due anni (ultimo KO con il Portogallo proprio nel turno successivo all’esordio in Nations League), sia perché tiene in piedi il grande record del Franchi, che in 27 incontri ufficiali giocati dalla Nazionale Maggiore ancora non è stato espugnato da nessuno.

Stavolta però il brivido è stato grande, colpa di un guastafeste ben conosciuto in Italia come Dzeko. In una serata particolare per lui, tra cari amici come Florenzi e Pellegrini, o rivali in versione derby come Acerbi che lo ha marcato per larghi tratti della gara, ha saputo trovare il gol che ha spaventato gli Azzurri per il momentaneo 0-1. Grande dimostrazione di concentrazione nonostante il delicato periodo al centro di tante voci di mercato che sta vivendo, perfetto emblema del suo status di simbolo della Bosnia. 

Impressioni di inizio stagione, ancora in tempo per poter tornare a limare i dettagli, con una striscia storica che è purtroppo caduta, ma che si costruì proprio con un inizio del genere in Nations League.

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