Lazio, Inzaghi dopo il rinnovo: "Pronto per un nuovo ciclo"
Il trionfo in Coppa Italia, il futuro in Europa League e in campionato: fresco di rinnovo biennale del suo contratto alla guida della Lazio, Simone Inzaghi si è raccontato ai microfoni del Corriere dello Sport. "Ho solo voluto prendermi una pausa di riflessione", le parole dell'allenatore biancoceleste che ha aspettato l'inizio di giugno per fare chiarezza sul suo intento di proseguire al club di Lotito.
"Dopo tre anni avevo bisogno di guardarmi dentro. Mentalmente avevo bisogno di chiudere il ciclo iniziato nel 2016, per aprirne un altro con maggiore entusiasmo e convinzione. Per un allenatore le motivazioni sono fondamentali", prosegue Inzaghi.
E alla fine non sono mai venute meno. "Ci ho pensato: ora sono pronto per un nuovo ciclo, per una nuova sfida, per un nuovo progetto tecnico. Io e il mio staff daremo il massimo per centrare obiettivi importanti. Per noi, per la Lazio, per i nostri tifosi, per la società che ha creduto in me".
Sparita ogni scintilla con Lotito. "Con il presidente ci siamo detti tutto", rivela l'allenatore della Lazio. "Come capita in tutte le buone famiglie. Ora conta una sola cosa: guardare avanti e ripartire più uniti e più forti che mai". Anche se Inzaghi, effettivamente le tentazioni di mercato le ha avute. "Gli interessamenti fanno piacere: c'erano state le richieste di un club italiano e di uno estero, avrei sicuramente guadagnato di più. Ma io ho sempre dato priorità alla Lazio, è la squadra del mio cuore".
Come sarà la Lazio di domani? "Ho parlato con il presidente e con il ds: mi hanno assicurato che la squadra rimarrà super competitiva. Tare è una garanzia, una sicurezza sul mercato. Dovremo fare degli interventi, quello che posso dire già ora è che si ripartirà dal 3-5-2, il resto lo deciderò in base dei ragazzi che avrò a disposizione. Le idee ci sono, il confronto è continuo, c'è un bel clima".
Poi alcune parole sui suoi giocatori. "Potrebbe esserci un ringiovanimento, ma gli uomini che ho mi hanno sempre dato grandissima disponibilità e fiducia. Con Acerbi, ad esempio, lavoriamo da un anno ma sembra che ci conosciamo da sempre. Mentre Lulic, Radu e Parolo, i miei veterani, mi hanno aiutato tantissimo e non mi hanno mai tradito. Immobile? Sono contentissimo di lui", dichiara Inzaghi. "E' un giocatore generoso, ha chiuso a 15 gol nell'ultimo campionato ma non è semplice segnarne 30 ogni anno. In ogni caso non va valutato solo per i gol: quest'anno gli abbiamo chiesto più sacrificio".
Numeri alla mano è stato un anno più difficile del precedente per tutti, però poi è arrivata la Coppa Italia. "Un motivo di grande orgoglio. E' stata una vittoria strameritata, giusto che la Coppa l'abbia portata a casa la Lazio. L'abbraccio con mio figlio Tommaso a fine partita il ricordo più bello. Il sogno del futuro? Oltre ad essere l'unico laziale ad aver vinto Coppa Italia e Supercoppa da allenatore e giocatore, mi piacerebbe riuscirci anche con lo scudetto. So che può sembrare qualcosa di irrealizzabile, però...". Il nuovo ciclo di Inzaghi riparte da qui.
L'intervista completa sul Corriere dello Sport oggi in edicola
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